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Caldara, il fantasma di Milanello
Mattia Caldara rimane uno dei più grandi misteri della storia recente del calcio italiano. La sua storia inizia e finisce il primo luglio 2018. Da allora in poi, si sono perse le sue tracce come calciatore e si è parlato di lui semplicemente nell’ottica di uno degli affari più nebulosi degli ultimi anni. Fino a pochi mesi prima, Mattia era sulla cresta dell’onda. In molti gli pronosticavano un grane futuro come centrale. Si parlava di lui in ottica Nazionale. Con gli azzurri il 1 giugno 2018 giocò da titolare in un’amichevole contro la Francia. Cosa è successo dunque a Mattia?
L’affare Caldara sull’asse Juve-Milan
Mattia Caldara nel gennaio 2017 viene acquistato dalla Juventus per una cifra pari a 15 milioni più un bonus di 4 milioni nel caso il giocatore avesse raggiunto le 20 presenze in bianconero. Il giocatore rimane, però, in prestito all’Atalanta per 18 mesi. In questo lasso di tempo, il rendimento di Mattia migliora a vista d’occhio. Tutti sono convinti che la Juventus abbia fatto un colpaccio. A luglio 2018 arriva il sospirato trasferimento in bianconero. Succede, però, qualcosa che cambia tutto. Si infittiscono i contatti sull’asse Juve-Milan. I rossoneri chiedono insistentemente Caldara. Credono molto nel ragazzo. Marotta lo giudica incedibile. A fine luglio, però, si completa l’impensabile Bonucci, arrivato a Milano solo un anno prima, torna alla Juventus. Caldara va al Milan. Lo scambio è alla pari e già questo desta perplessità. Leo, infatti, ha 31 anni mentre Mattia 24. I due giocatori vengono valutati 35 milioni di euro. Il tuffo carpiato, però, è a livello di stipendio. Caldara passa in un amen dai 700.000 che prendeva all’Atalanta, ai 3 milioni del Milan. Da notare che alla Juventus avrebbe preso 1.5 milioni. Bonucci, invece, “retrocede” da 7.5 milioni a 5.5 milioni. Ancora oggi questo affare appare contorto ai più. Quello che succede a Mattia da quel momento in poi è, però, inspiegabile.
Un fantasma a Milanello
Mattia Caldara l’11 agosto 2018 gioca 34 minuti in un’amichevole con il Real Madrid. Il 25 e il 31 agosto va in panchina nelle gare contro Napoli e Roma, senza entrare. Il 10 settembre gioca la seconda gara da titolare in Nazionale contro il Portogallo. Il 16 settembre altra panchina in campionato, questa volta contro il Cagliari. Il 20 settembre debutta in maglia rossonera in Europa League contro il Dudelange. Da quel momento in poi di lui si perdono le tracce. Solo una panchina per lui il 21 ottobre nel derby. Il Milan fa sapere che il giocatore è affetto da pubalgia. Di fatto per cinque mesi scompare. Torna in panchina il 9 marzo 2019 con il Chievo e ne colleziona altre otto senza mai neanche subentrare. Il 24 aprile gioca da titolare 65 minuti contro la Lazio in Coppa Italia. Perchè non gioca? “Non è pronto” dice Gattuso.
Il 2 maggio in allenamento, Caldara si lesiona il crociato. Stagione finita (o meglio, mai cominciata) e altri cinque mesi di stop. Rivede la panchina del Milan il 3 novembre 2019 contro la Lazio. Pioli lo porta in panchina altre cinque volte. Zero le sue presenze in rossonero fino a gennaio. Nel mercato di gennaio, Caldara torna all’Atalanta con la formula del prestito per diciotto mesi con diritto di riscatto a 15 milioni. In nerazzurro va a guadagnare 2.2 milioni di euro.
In pratica, in relazione ai 155 minuti giocati in 18 mesi, il cartellino di Caldara al Milan è costato 225.000 euro al minuto. Il giocatore ha percepito 29.000 euro al minuto.
La rinascita
Non si capisce perchè Caldara non abbia mai avuto chanche al Milan neanche quando era arruolabile. Eppure i concorrenti in rossonero erano Musacchio e Duarte, non proprio Nesta e Stam. Fatto sta che a Bergamo, Gasperini non ci ha pensato su due volte a ridare fiducia al suo pupillo. Fino allo stop del campionato, Caldara aveva collezionato cinque gare da titolare tra campionato, Coppa Italia e Champion League. Non male per uno che per il Milan non era in grado di fare neanche un minuto. Cosa sia successo tra il Milan e Caldara è un mistero. Molti hanno pensato che l’affare Caldara sia nato soprattutto per sistemare i conti di Milan e Juventus. Qualcun altro ha mormorato che i bianconeri sapessero della pubalgia di Caldara e abbiano riferito un “pacco” ai rossoneri. Possibile che i rossoneri abbiano scelto volutamene di rimetterci sul piano tecnico, pur di sistemare i conti? possibile che il tanto elogiato Milan Lab non abbia riscontrato prima il problema se questo era già manifesto?
Mattia Caldara ora è felice a Bergamo, dove tutto è iniziato. Con Gasperini spera di rilanciarsi. Ciò che è successo con il Milan rimane avvolto nel mistero. Forse un giorno qualcuno dirà la verità.
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