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#PioliOut, l’ennesima stagione anonima del Milan

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Occorreva una scossa forte, feroce, determinata. Lo meritava la storia del calcio, la cui gran parte in Italia ed in Europa è rappresentata dal Milan, club glorioso che oggi tenta una faticosa risalita per tornare ad i fasti che furono, di anni che oggi come oggi ai tifosi rossoneri sembrano tremendamente lontani. Nella mente dei più grandi ricordi sbiaditi, in quella dei più giovani immagini solo raccontate ma mai viste. Doveva essere questa, la stagione di un nuovo progetto vincente nel tempo, e forse non lo sarà. Anzi con ogni probabilità non lo sarà. Il Milan ha oggi ufficializzato, e siamo solo ad ottobre, il suo nuovo allenatore: trattasi di Stefano Pioli.

Spezziamo una lancia a favore di Stefano: è il migliore sulla piazza, e questo la dice lunga, dopo Spalletti, costretto al no sulla sponda rossonera del Naviglio per i capricci dell’Inter. Poco male per Lucianone da Certaldo, che continuerà a prendere uno stipendio pur continuando la sua vita nei campi. Il Milan ha esonerato Giampaolo, dicevamo, per prendere un allenatore che, alla sua miglior stagione, ha portato la Lazio in Champions League. Sono passati più di sei anni. Dopodiché esoneri e un pizzico di notorietà dato dall’Inter, anche lì finita poi male. #PioliOut è già trend topic, ma noi, da stronzi, continuiamo a dire che le colpe sono altrove. E il Milan si è autocondannato alla ennesima stagione anonima.

Un naufragio annunciato

La società ha fatto una serie clamorosa di scelte sbagliate. Non ce ne voglia il fantastico Paolo Maldini, inesperto di settori tecnici: occorreva un manager già pronto che iniziasse Maldini a questo nuovo ruolo. Non ce ne voglia Boban, poetico croato di un calcio d’altri tempi, ma il Milan era una barca ubriaca già prima di lui. L’abbiamo detto e lo ripetiamo: prendere Giampaolo aveva più contro che pro. Anzitutto richiedeva una pazienza che il Milan sembra non avere e per la quale pagherà lo scotto, anche quest’anno, dopo lo scorso anno e l’altro prima ancora.

Occorreva stabilità, occorreva una programmazione che richiedesse sacrifici e semine oggi, per riscuote e raccogliere domani. Occorreva, insomma, cancellare la tragicomica, ennesima “epoca” Leonardo, uno che da grande non ha ancora capito cosa fare (è da considerarsi un dirigente o un allenatore, cosa gli dirà il cervello quando abbandonerà di nuovo, ed ancora, il PSG?) e che al Milan ha fatto più danni che altri: su tutti giocarsi Gattuso con intromissioni, interferenze, senza chiarezza e senza un quadro preciso della situazione. Se il Milan deve tornare grande, è vero, deve penare, ma forse gli errori fin qui commessi sono troppi. E sinceramente nemmeno si contano più.

Giampaolo era una scelta coraggiosa, perché di coraggio ce ne vuole. Non ha avuto fortuna. Ma Pioli avrà fortuna? Qualcun altro, in una condizione di totale instabilità, avrà fortuna? Noi diciamo no. Oggi è #PioliOut, come Gattuso ieri, Giampaolo l’altro ieri. Chi sarà il prossimo?

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