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È facile innamorarsi di Gaetano Castrovilli

Da Minervino a Bari passano circa 160 KM, un sacrificio enorme per un ragazzino, con una serie di problematiche alla base: gli amici, la scuola, la gioventù che si avvicina, le ragazze, gli svaghi. Però son sacrifici e Gaetano Castrovilli, ventidue anni e un futuro da Antognoni, di sacrifici ne ha fatti molti, forse anche troppi per arrivare dove è arrivato, all’età che ha, col futuro che gli si spalanca davanti.
Una lunga gavetta, da Bari a Firenze, un Torneo di Viareggio da protagonista, l’acquisto a titolo definitivo della Fiorentina, due anni a Cremona, il ritiro con la Viola e l’inaspettata conferma, con un paragone grosso, forse troppo per un ragazzo. Che, invece, lo regge bene, eccome. Ad undici anni era arrivato nelle giovanili del Bari, a dieci anni di distanza si trova in Serie A. È davvero facile innamorarsi di Gaetano Castrovilli.
Il futuro del “nuovo” Antognoni
Il paragone fatto da Montella ai più è sembrato pesante, ingombrante, esagerato. In parte lo è, ma Gaetano Castrovilli è un giocatore letteralmente fantastico, geniale, esteticamente sublime. È un giocatore che ha testa e gambe, cuore e grinta. Uno così non poteva non convincere Montella o chi per lui: il contrario avrebbe fatto gridare all’accusa di scelleratezza. Del tutto giustificata. Ma come gioca Castrovilli? In maniera semplicemente brillante. Un ragazzino, praticamente, alla prima esperienza in Serie A, che ha già la stoffa del campione e l’andamento da veterano. In due giornate, secondo i dati OPTA, il centrocampista della Fiorentina è stato un funambolo, l’unico capace di completare un numero esageratamente alto (10) di dribbling. Più di Ronaldo, più delle stelle che pure popolano la nostra Serie A. È il principio della parabola di un predestinato, i cui palcoscenici, in futuro, saranno grandi e gloriosi. Con buona pace dei tifosi della Fiorentina, ché un nuovo Antognoni, nel calcio moderno, non morirà con una sola maglia addosso. Il che è un peccato per i nostalgici, non di certo per chi fa del calcio una questione di business. Juve, prossimamente? Vedremo.
Cosa sa fare Gaetano Castrovilli
Duttile e dinamico, Castrovilli sopperisce bene alla mancanza di fisicità, che pure ci vuole, ma che di certo non è tutto. Non ha una struttura fisica notevole, ma è veloce, soprattutto di pensiero, ha qualità notevoli in termini di equilibrio ed una importante capacità di allungo. Capace di strutturare le sue giocate in verticale quanto in orizzontale, Castrovilli è funzionale alla costruzione e alla conduzione del gioco, dando un contributo fondamentale alla manovra della Fiorentina. Finora Montella l’ha utilizzato come mezzala ma, allargandosi sulla fascia, Castrovilli dà il meglio di sé.
Lo sa bene il Napoli, che se lo è trovato improvvisamente avanti alla prima stagionale. Castrovilli, nettamente il migliore in campo dei suoi, ha fatto ammattire gli esterni azzurri. Contro la Juve, invece, si è spostato in avanti, occupando ogni spazio libero disponibile sulla trequarti avversaria. Ed anche lì è stato letteralmente strepitoso, mostrando anche le sue doti in fase di pressing e marcatura. Atipiche qualità per molti, virtù importanti per pochi. Il futuro, se non si fosse capito, è di Castrovilli, ex ballerino, oggi funambolo.
