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Il Napoli può vincere davvero la Champions League?
Pubblicato
3 anni fa|
Editor
Gennaro Donnarumma
Tutti, chi più, chi meno, reputano Jurgen Klopp un allenatore straordinario. Ma chi vi scrive vi dirà di più: oltre ad essere un allenatore capace, tra i migliori al mondo, Jurgen Klopp ha un’altra, grandissima dote: quella di saper comunicare in maniera efficace e corretta un concetto. E spesso e volentieri, comunicando, di spiazzare. E ieri sera, a termine di Napoli-Liverpool, ha spiazzato un po’ tutti, diciamocelo: “Il Napoli può vincere la Champions League” – ha detto. Polverone, classico, sui social, dibattito acceso, entusiasmo da un lato, catastrofismo dall’altro. Noi di Sportcafe24 prendiamo al balzo la dichiarazione-provocazione di Klopp. E ne parliamo nel nostro spazio quotidiano.
Il Napoli può vincere davvero la Champions League?
Partiamo con una premessa: difficilmente il Liverpool troverà squadre organizzate eccellentemente come il Napoli. E lo diciamo senza dubbio: spesso, nei confronti con le cosiddette big, tende a prevalere più l’individuale sul collettivo. E non è un caso che altrettanto spesso non vince la più forte, ma la più organizzata, la più adatta, la meglio schierata e assemblata. La vittoria finale del Liverpool versione 2018-2019 è un caso emblematico in questo senso: non la più forte di tutte, ma la migliore in campo, con individualità funzionanti solo all’interno di quel contesto, creato ad hoc dall’arte di saper bene allenare del tecnico tedesco. È potuta sembrare, quella di Klopp, la provocazione-sfogo dello sconfitto. Ed invece no: il Napoli è davvero in grado di arrivare a vincere la Champions League.
In Italia, narcotizzati da uno straordinario ciclo vincente come quello della Juventus, tendiamo quasi sempre a sottovalutare il potenziale degli altri in gioco, proprio perché ragioniamo secondo la stessa logica bianconera. Vincere sarebbe l’unica cosa che conta. Condizionale d’obbligo perché prima va vista una storia dietro. E quella del Napoli parla chiaro. Dal 2004, anno della resurrezione, ad oggi, ma in maniera più particolare nell’ultimo decennio.
Tre motivi per cui credere nel Napoli
Da dieci anni il Napoli è regolarmente in Europa, unica tra le italiane, per cinque anni di fila è in Champions League. Due volte ha affrontato gironi che dir di ferro è dir poco, e a questo proposito lo scorso anno è andato fuori con nove punti. Gli stessi del Liverpool vincitore finale. Nel 2014-2015, invece, ha disputato una semifinale di Europa League. Ciò significa una sola cosa: crescita, continua e costante, negli anni. Il primo motivo per cui credere nel Napoli in futuro. E in questa stagione la rosa, senza perdere tasselli, ha accresciuto il suo valore. Per la prima volta, forse, non ha lacune e vulnerabilità.
C’è poi l’organizzazione che, credete a chi la vive, in una città come Napoli non è facile né scontata. De Laurentiis ha spesso ragione quando cita il Napoli come una delle poche e virtuose note di un contesto cittadino sfaldato, prima di tutto dalle istituzioni. Terzo fattore: Carlo Ancelotti, un allenatore preso palesemente per un altro salto in avanti, l’ultimo e definitivo. In Italia ed in Europa. Che ci riesca, non è dato saperlo, ma il Napoli ha scelto Carletto, e Carletto ha scelto Napoli, per serate come quella di ieri. E per risultati sorprendenti. Che possono arrivare tutti.
È senz’altro sbagliato paragonare il Napoli al Liverpool dello scorso anno. Meno che in un fattore: il non avere nulla, ma proprio nulla, da perdere. Un parallelo che regge benissimo con il Tottenham dello scorso anno, finalista tra le sorprese (e con pieno merito). Se non altro una finale, a questo Napoli, non è per nulla preclusa.
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