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Da quasi epurato a difensore a tuttocampo: Patric si è preso la Lazio

Due partite per mettere a tacere i più critici. Due prestazioni per riprendersi la scena e per riscrivere un destino che sembrava essere tutt’altro che positivo. Patric, nei match contro Fiorentina e Parma, si è ripreso la Lazio e ha dimostrato di poter essere utile alla causa. E pensare che, dopo tanti errori, il suo futuro appariva a dir poco nebuloso. Ma nel calcio si sa che basta poco. La storia dello spagnolo è però tutta da raccontare.
Gli inizi a Barcellona
Nato a Mula il 17 aprile 1993, muove i suoi primi passi entrando a far parte de La Masia, struttura di formazione della cantera del Barcellona. In realtà i suoi primi calci al pallone arrivano nelle precedenti, seppur brevi, esperienze al Real Murcia e al Villarreal. Dopo aver fatto tutta la trafila nelle giovanili dei catalani, debutta il 22 settembre 2012 con la maglia del Barcellona B. La sua prima stagione si chiude con un bottino di 20 presenze. Patric, il 26 novembre 2014, riesce anche a esordire in prima squadra in occasione della sfida in Champions League contro l’Ajax, persa per 2-1. Il 7 dicembre arriva anche il suo primo gol. Insomma, le premesse sembrano essere buone, ma, vista la retrocessione del Barça B, decide di non rinnovare il suo contratto e di cercare fortuna altrove.
Dalle difficoltà alla duttilità
A puntare sullo spagnolo è la Lazio, che lo acquista a parametro zero nell’estate del 2015. La sua prima stagione nella Capitale è però tutt’altro che semplice. I biancocelesti, allora guidati da Stefano Pioli, vivono un’annata difficile e con poche soddisfazioni. Il classe 1993 gioca pochissimo, totalizzando soltanto nove presenze, e sembra essere uno dei tanti giocatori destinati a essere un’autentica meteora dalle parti di Formello. I fatti però dimostrano il contrario. La svolta arriva con l’approdo in panchina di Simone Inzaghi. Patric infatti inizia a ritagliarsi il suo spazio, dimostrando di avere nella duttilità la sua principale caratteristica. Il terzino viene infatti utilizzato sia sulla fascia destra che su quella sinistra, offrendo anche buone prestazioni. La sua seconda stagione si chiude con ben 21 presenze. Numeri completamente diversi rispetto all’anno precedente.
Dai troppi errori al nuovo ruolo
Ed ecco che si arriva alla scorsa stagione, quella della Champions sfumata all’ultimo, ma anche della Supercoppa vinta contro la Juventus. Il nativo di Mula continua a giocare con una certa regolarità, dovendo però fare i conti con il passaggio dal 4-3-3 al 3-5-2. Inzaghi lo impiega come quinto a destra, ma anche come centrale di difesa. L’ex Barcellona sembra adattarsi molto bene a questo nuovo ruolo. Ed è proprio questo cambiamento a favorire la sua rinascita nell’ultimo periodo. Patric fino a circa un mese fa era al centro di critiche, anche da parte dei tifosi. Gli errori di Siviglia e la reazione al cambio facevano quasi pensare a una sorta di epurazione. Poi però Inzaghi decide di dargli un’altra chance, inventandoselo come difensore a tutto campo. Lo spagnolo imposta, spinge sulla fascia, sovrapponendosi in continuazione, e si fa trovare pronto in fase di marcatura. Insomma, un’autentica rinascita. E i fischi si sono tramutati in applausi. Perché, come detto, nel calcio basta davvero poco. Forse anche quel pizzico di umiltà che troppo spesso era mancato.
