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Var nell’Abisso: quando la moviola è di “casa”
Pubblicato
3 anni fa|

Un mese di squalifica e divieto assoluto di arbitrare l’Inter da qui a fine stagione. Cronaca di una sorte annunciata, quella dell’arbitro Abisso, che tenendo pienamente fede al proprio cognome manda nel baratro l’Inter e le speranze che aveva i lui Rizzoli, alla disperata ricerca di nuove leve da lanciare nel ramo internazionale. Ebbene sì, perché tanti saranno gli addii illustri a fine anno, su tutti quello di Rocchi salvo proroghe e la classe arbitrale ha necessità di pescare dal vivaio nuovi giudici su cui puntare anche oltre confine, per non vedere il buon nome della rinomata scuola italiana superata da gli altri Paesi.
Quello che però è accaduto al minuto 100 della pazza sfida tra Fiorentina e Inter nel posticipo di domenica sera, ritarderà e non poco la promozione di Abisso. Perché l’errore più grave non è tanto l’aver concesso un calcio di rigore che anche in diretta sembrava inventato, ma quanto l’orgoglio nel non tornare indietro sulla propria decisione dopo che alcuna immagine al Var aveva palesato l’infrazione presunta di D’Ambrosio.
E a ben vedere le immagini, l’arbitro sembrava già piuttosto indispettito e scocciato nel momento in cui ha mimato il ricorso al Var, visto che precedentemente era stato sconfessato per ben due volte. Il rigore per mano di Fernandes, netto e sfuggito totalmente se non all’attentissimo e promosso Fabbri al Var, fino al gol di Biraghi: anche in questo caso Abisso ben posizionato non si era minimamente accorto del calcione rifilato da Muriel, involontariamente, al malcapitato D’Ambrosio.
E tornando all’occasione che ha fatto gridare allo scandalo Spalletti, che definisce “un tossico” chiunque si azzardi a mettere in dubbio che il rigore fosse inesistente, era anche evidente un fallo di Chiesa proprio su D’Ambrosio pochi secondi prima, nel recupero palla. Insomma, un vero disastro, che costa all’Inter due punti pesantissimi nella volata Champions, motivo per cui Marotta ha auspicato che “quanto accaduto non abbia ripercussioni gravi sul risultato del campionato”.
Quella che è a tutti gli effetti la decisione più clamorosamente errata da quanto è stato introdotto il Var in campionato arriva una settimana dopo l’altro clamoroso episodio di cui fu soggetto ancora una volta Chiesa e la Fiorentina, a Ferrara: calcio di rigore negato ai viola, contropiede e gol della Spal salvo tornare indietro sulla decisione tramite Var, assegnare rigore alla Fiorentina e annullare il gol ai ferraresi.
La netta sensazione è che in quei 4 minuti, Abisso, non ha saputo estraniarsi dal contesto rumoroso e influente del Franchi: non ha saputo reggere la pressione del minuto e l’importanza di una decisione che avrebbe deciso in modo decisivo il risultato.
Perché anche il Var, abbiamo dunque scoperto, ha il suo fattore “casalingo“.
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