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Calcio Estero

Sarri fa scuola: come essere licenziati per giusta causa

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Maurizio Sarri rischia il licenziamento dopo la sconfitta tennistica contro il City di Guardiola

“Se mi aspetto una chiamata dal Presidente? Mi farebbe piacere, non lo sento mai”. Boom!

Certo che se Abramovich nutrisse qualche dubbio, cosa che dubitiamo, così li ha potuti sciogliere tutti uno ad uno. Non è il tipo che si fa problemi, non lo ha fatto con calibri del livello di Ancelotti e Mourinho, rispediti a casa: figuriamoci se potrebbe esitare col buon Sarri.

Il Chelsea cola a picco, ieri ha scritto una delle pagine più brutte della sua storia, il sei a zero patito a Manchester, in casa del City di Guardiola. A cui, a fine partite, il tecnico toscano non ha stretto la mano, bonariamente poi difeso dall’allenatore catalano con cui si sarebbe chiarito dopo.

Certo, dopo una scoppola del genere, la prima cosa che vuoi fare è rientrare negli spogliatoi, peccato che a tendergli la mano ci fosse forse il suo unico vero sostenitore ed estimatore di tutta l’Inghilterra. Il Sarriball di inizio anno ha lasciato spazio a pessimi risultati, malcontenti dei giocatori e crescenti critiche di stampa e tifosi.

Su tutti Hazard, caldamente invitato dal Mister ad andare via qualora lo volesse. Il belga che è stato messo lì come falso nueve, cogliendo non l’entusiasmo del n.1 blues, alla stregua di quanto fatto con un altro fiammingo. Era Mertens, all’epoca di Napoli, con altri risultati: quanto deve mancare il Vesuvio a Maurizio.

L’Inghilterra non lo capisce, gli inglesi nemmeno, lui viceversa. Che le difficoltà ci sarebbero state era ovvio. E’ arrivato tardi nel mondo del calcio, a modo suo e con idee tutte personali. Difficili da insegnare in Italia, figuriamoci da esportare nella Patria del calcio, dove questo sport vantano di averlo inventato: immaginatevi se devono apprenderlo da un ex bancario che scende in campo con la tuta.

Sarri ha perso la sua ultima battaglia, ha avuto Higuain, costringendo Abramovich laddove era sempre stato contrario: spendere soldi, neanche così pochi, per un over 30. Al Chelsea non resta che l’Europa League e la Coppa d’Inghilterra, ma sono i risultati in Premier a preoccupare. Perché così facendo, si perde l’accesso alla prossima Champions League e per il n.1 russo, stare due anni di fila fuori dalla massima competizione per club, sarebbe un delitto.

E circolano i primi nomi, da Pochettino a Zidane, fino ad un clamorosissimo Mourinho tris. Sarri vede all’orizzonte l’immediato ritorno in Italia, dove non in pochi gli offrirebbero lavoro. Forse è presto, forse no: nel dubbio, sarebbe il caso di imparare a dirlo.

Goodbye England e a “never more“.

Premier, l’esonero di Sarri crolla da 10 a 1.80

È crollato al cospetto di Pep Guardiola e gioco forza, dopo il clamoroso 6-0 con cui il Chelsea ha perso contro il City, Maurizio Sarri balla sulla panchina dei Blues. Secondo gli analisti di 888sport il salto del tecnico toscano è un’opzione più che concreta: Sarri è diventato di colpo il tecnico più a rischio nella scommessa sul prossimo allenatore di Premier a saltare. La sua quota, riferisce Agipronews, è passata da 10,00 a 1,80 dopo il tracollo di domenica. Adesso Sarri è più in bilico di Marco Silva dell’Everton, che ha perso 3 gare di fila (ed è a 4,00) e di Claude Puel (a 6,00) che con il Leicester ha rimediato 5 ko e un pareggio nelle ultime 6 gare.

Giornalista pubblicista, coordinatore presso SportCafe24 da oltre due anni. Amo lo sport in ogni sua forma e disciplina, raccontandolo con la voce di chi spesso non ne ha una, con un unico valore trainante. La verità: nel più profondo dei suoi significati.

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