Chi è il pusher?
Icardi: se la ami a 10 milioni, la ami anche alla metà dei soldi

“Se non la ami quando perde, non amarla quando vince” recita un post su Instagram del capitano dell’Inter, Mauro Icardi. Parafrasando il suo bel poema, ecco che verrebbe da pensare ad una leggera ipocrisia riguardo il suo amore professato da sempre per l’Inter, con tanto di rinunce a Real Madrid, Juventus e compagnia bella negli anni pur di rimanere in nerazzurro.
Facile, quando si chiede un rinnovo all’anno, facile se per rimanere ed indossare quella fascia non meritata sul campo ma stipulata per contratto si desidera guadagnare di più. L’amore non si compra e non si scrive, un tempo bandiera si diventava, non lo si stabiliva a priori: un tempo si andava a parlare ai microfoni, si metteva la faccia, non un post sui social. L’Inter non ha un capitano, ma questo fino a qualche tempo fa nemmeno importava più di tanto: perché se non metteva la faccia, almeno metteva i gol. Ora nemmeno quelli.
Icardi non segna da mesi, precisamente su azione non riesce a farlo da fine ottobre, l’ultima traccia del n.9 interista su un tabellino porta la firma dei rigori a Lazio e Benevento, sempre in Coppa Italia. Era pure partito bene, segnando in Champions a Barça. Tottenham e Psv: l’Inter girava, fino all’autunno era a soli sei punti dalla Juve e in scia del Napoli secondo, poi come un film già visto ed un copione già letto, si è sciolta con l’inverno e il capitano a seguito. nel momento di difficoltà, l’Inter non ha un leader e cosa peggiore, i compagni non lo riconoscono come tale, con tutto ciò che ne consegue.
I comportamenti social suoi e della moglie, nonché agente, non fanno che acuire un difficilissimo rapporto con un ambiente, soprattutto quello appartenente alla frangia di tifoseria più calda, che mai gli perdonerà l’autobiografia di tre anni fa, quando accusò apertamente la curva dopo i fatti di Sassuolo-Inter, creando una rottura da allora insanabile.
Mai un coro per lui, mai un boato, mai degli applausi: riconoscimento per i gol e ciò a cui ha contribuito, il ritorno in Champions. Per il resto, ancora alcun trofeo, certo non per demerito suo, ma pare evidente che non sia un Capitano e tanto meno un leader. E tutte le volte che, puntualmente a gennaio, l’Inter cade nel solito vortice negativo, si palesa l’assenza di una personalità forte, solitamente incarnata dal capitano di una grande squadra, come dovrebbe di norma essere.
Mauro Icardi è intervenuto, lo ha fatto su Instagram: il nuovo mezzo di comunicazione. Dove non esiste diritto di replica, dove tutti ritengono di possedere la verità assoluta.
