La Opinión
La polemica della settimana: la Juventus è davvero invincibile?
La Juventus, con la vittoria della Supercoppa italiana a Gedda contro il Milan, ha messo in bacheca un altro trofeo, l’ennesimo degli ultimi sette anni, quasi otto, nonché primo di Cristiano Ronaldo in bianconero. Sempre più spesso si sente parlare, al bar come in televisioni, ai giornali come alle radio, di una insaziabilità invincibile dei bianconeri, che proietta la Juventus stessa tra le squadre che sono già passate alla storia come invincibili, o presunte tali.
La risposta è quasi sempre scontata, ma perché spesse volte manca proprio la domanda, che è il nocciolo di tutta la spinosa questione a riguardo: ma la Juventus è davvero invincibile? È chiaro che, per rispondere a questo quesito, occorrono mezzi e modi ma soprattutto le capacità necessarie per analizzare da capo a fondo dove finiscano i meriti di una squadra oggettivamente forte e dove comincino invece i demeriti di chi insegue. Che poi, in molti casi, è lo stesso detrattore principale.
Black and White, dove finiscono i meriti della Juventus
La Juventus, o se preferite, l’Invincibile Juventus, ha tanti meriti: da quando è cominciata la nuova era firmata Agnelli, i bianconeri hanno steccato un solo anno. Poi è stato un perenne trionfo: scudetti accumulati, ogni record frantumato, anche di punti. Quattro le Coppe Italia, poi le Supercoppe. In mezzo due finali di Champions che, seppur perse, danno la giusta dimensione di quel che è diventata la Vecchia Signora nell’ultimo (quasi) decennio: una squadra che in Italia non si era mai ancora vista. Una società che di italiano ha poco o nulla, se non altro di mentalità. Il calcio, vecchio in un paese fondamentalmente vecchio, è rimasto ai fasti di un tempo e non è stato capace di riorganizzarsi e rimodernarsi a dovere.
È stato, se vogliamo, vittima dei suoi stessi trionfi: incapace di guardare al futuro è rimasto cristallizzato in un’epoca, seppur d’oro, ormai conclusa. La Juve, vittima di questa sorta di sindrome, se n’è saputa staccare. Guardando all’Europa e soprattutto creando un modello esportato poi nel mondo. Organizzazione, pianificazione, investimenti, crescita. Ultimo esempio, il caso Cristiano Ronaldo. Il tempo e i modi stanno dando ragione alla Juventus: la Champions, sognata ed agognata, è prevista. Con buona pace dei detrattori e delle, poche, avversarie. Pochi ma fondamentali meriti, il resto è una conseguenza. Chi sa di puntare su certi fattori, sa anche che sarà premiato. Lungimiranza, la chiamano. Capacità di andare oltre il proprio orizzonte: una partnership come quella in NBA con i Brooklyn Nets, in questo caso, è un esempio perfetto.
I demeriti delle avversarie: perché la Juventus è invincibile
Quattro elementi cardinali per una società, l’ABC dell’impresa, li abbiamo sintetizzati poco più su. Almeno uno di questi quattro elementi, in ciascun club di A, manca. Ed è qui che finiscono i meriti della Juventus e cominciano i demeriti di chi prova a fermare la Juve, salvo poi arrendersi e creare alibi: la scusa dei perdenti, fondamentalmente. Nella vita come nello sport. Qualcuno spende, qualcuno compra, qualcuno fa quadrare i conti: ma la Juve sempre, e meglio di tutte le altre. Allora è un problema di prospettiva: c’è chi si è proiettato nel futuro e chi, invece, continua a sostenere che il suo orticello sia il migliore. Tutta acqua al mulino bianconero che cresce e si arricchisce: il fatturato, il tanto discusso fatturato, è un esempio lampante, potendo la Juve potersi avvicinare ai più forti e vincenti club dell’ultimo decennio in Europa. Con margini di crescita ancora vertiginosi.
Quanto durerà ancora l’invincibilità della Juventus
Quanto tempo, ancora, prima che si interrompa, almeno in Italia, un lungo monopolio? Non c’è risposta a questa domanda fino a che le cose i singoli club non decideranno di volerle cambiare davvero. Adeguarsi all’evoluzione di un calcio in perenne movimento. O perire, ed uscire dai giochi. Lasciando così che le vittorie siano solo appannaggio di pochi, o di un unico soggetto, che è poi quel che sta succedendo in Italia da sette, quasi otto anni a questa parte. La cosa migliore da fare, anziché contestare, è perseguire l’esempio bianconero. Uscire dal proprio orto e regalarsi una dimensione diversa. Perché la Juventus è sì forte, ed è anzi la più forte. Ma senza concorrenza, chiaramente, l’invincibilità è la norma, non l’eccezione, seppur parliamo di una squadra che sta compiendo qualcosa di eccezionale. L’Italia calcistica, ma non solo, arriverà mai nel futuro?