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Denilson, il re del calcio bailado che non conosceva regole

Denilson de Oliveira Araújo è oggi un ambasciatore di 888poker.it da ormai tre anni. “E’ uno sport affascinante, anche se il calcio ti regala più emozioni”, ha dichiarato non molto tempo fa in un’intervista a Tuttomercatoweb. La sua attuale “professione” è in linea con il personaggio che il brasiliano ha sempre ricoperto. Più di Ronaldinho, Denilson, a inizi anni 2000 ha rappresentato l’icona del Futbol Bailado. Tutti ricordano i suoi gol spettacolari a cavallo tra la fine degli anni novanta e gli inizi del 2000. Il suo trasferimento al Betis del presidente De Lopera fece scalpore. Accadde tutto nell’estate del 1998: dopo un grande mondiale disputato, si scatenò un’asta per quel ragazzo di appena 21 anni, in grado di fare cose pazzesche con la palla al piede. Alla fine la spuntò l’ambizioso Bets. Sembrava l’inizio di una favola: il campione che trascina la piccola squadra a grandi risultati. Fu l’inizio della fine.
Un amore mai sbocciato
Il trasferimento di Denilson al Betis Siviglia segnò vari record nell’estate del 1998. Non fu solo l’affare più costoso di quell’anno. Si trattò anche di un contratto monster per il giocatore. Denilson firmò per 12 anni a poco più di 6 miliardi a stagione con una clausola rescissoria di 750 miliardi di lire. Cifre pazzesche che ancora oggi si faticano a comprendere. Le aspettative dei tifosi sono altissime. Ci si aspettava che il brasiliano portasse biancoverdi a lottare per il titolo. Non fu così. In due anni, l’ex San Paolo collezionò 67 presenze e 5 reti. Nel primo anno la squadra andalusa arrivò undicesima. Nel 1999-2000 addirittura retrocesse. Denilson si dimostrò giocatore anarchico e poco incline alle regole. Il suo rendimento in campo non fu all’altezza delle aspettative. Troppo individualista per uno sport basato sullo spirito di sacrificio e il concetto di gruppo.
Girovago felice
La retrocessione del Betis, segnò il primo addio del brasiliano al Betis. La squadra andalusa lo mandò in prestito al Flamengo, salvo riportarlo a casa ad inizio del 2001. L’addio definito avvenne nell’estate del 2005 con il passaggio al Bordeaux. Le cifre del trasferimento non si conoscono, ma, sicuramente, furono di molto inferiori a quelle pagate dal Betis a suo tempo. In Francia, il brasiliano dispensò le ultime sue magie ad un certo livello. Poi inizia il giro nei tornei minori, prima del ritiro nel 2010.
Di Denilson rimangono le giocate su Youtube e negli occhi di chi lo ha visto all’epoca. Con Adriano rappresenta uno dei più grandi rimpianti del calcio mondiale. Come moli sudamericani credeva che il talento sarebbe stato sufficiente per sfondare. Si sbagliava come altri prima di lui. Il “re del paso doble”, come era soprannominato, ha finito per scartare pure se stesso. Purtroppo per il Betis, il suo trasferimento rimane uno dei più grandi flop della storia.
