Cronaca
My name is Formaggio, Joe Formaggio

“Si comunica a tutti, ladri, bastardi, delinquenti, persone indesiderate, che in questo Comune non esiteremo a spararvi se violate le nostre case e minacciate le nostre famiglie”. Il comune è quello di Albettone (2000 abitanti, provincia di Vicenza), mentre il cartello, affisso alle porte del paese come si faceva ai bei tempi del Far West, è opera del primo cittadino, il fratello d’Italia – ma “sono un salviniano, su questo non ci piove” – Joe Formaggio. “Sul comodino – disse qualche tempo fa lo sceriffo di Albet City – tengo la sveglia e i proiettili, il fucile è a mezzo metro, dove finisce il letto, appoggiato alla parete. Io me ne sbatto del testo di pubblica sicurezza, delle leggi: la mia famiglia è più importante”. Una stella di latta e un buon Winchester, però, non bastano a fronteggiare un nemico che si fa di giorno in giorno più ostile. Qui ci vuole la licenza di “sparargli in testa”, di saldare il conto una volta per tutte, e c’è solo un uomo – fra il Polesine e il Prealpin Range – che può farlo: il suo nome è Formaggio, Joe Formaggio. Certo, a dire il vero il nostro eroe non sembra un agente segreto al servizio di Sua Maestà, ma se è per questo non sembra neppure un sindaco: tutto regolare, quindi.

Joe Formaggio posa accanto al cartello anti-nomadi
SULLE RIVE DEL BAKKIGLION – Comunque sia, il curriculum di Joe The Cheese non si discute: da quando, nel 2009, la voce della sua “Beretta calibro 9” risuona ovunque per le Grandi Pianure, i nemici di Albet City si tengono a debita distanza. “Voglio un comune denomadizzato – disse lo sceriffo ai tempi di un altro celebre cartello – I rom non li voglio nel mio Comune, fuori dalle palle. E non mi vergogno per niente. Affittare la mia casa ai rom? Ma siete impazziti? Piuttosto che darla ai rom do fuoco alla casa. Tanto non pagherebbero mai l’affitto. Le leggi italiane sono fatte per metterla nel culo alla gente per bene, e tutelare i disgraziati e i delinquenti”. A incombere sui placidi allevatori padani, però, non c’è solo la minacciosa ombra dei nomadi, ma anche quella dei migranti (“Ho già fatto il giro di tutti i proprietari di seconde case e pure del parroco, e qui nessuno dirà di sì ai profughi”) e dei gay. Nessun problema, lo sceriffo ne ha anche per loro: “Non possono procreare, quindi non contribuiscono allo sviluppo della nazione”: quindi li tassiamo, disse Joe offrendo un giro al Saloon fra gli hurrà dei parrocchiani entusiasti.
“Mi sono fatto ritrarre con un fucile a pompa. Se lo carichi con proiettili grossi, puoi spolpare una persona”. Ok boys, proviamo a tirare le somme: Joe Formaggio è il sindaco di un paesino veneto, ma quando parla sembra un cacciatore di taglie dell’Arizona. E’ solo colpa sua? E dei suoi elettori? Guardate un po’ cosa scrive un lettore del Fatto Quotidiano rispondendo a chi spara allo sceriffo con proiettili grossi: “Da La Stampa di oggi, cronaca di savona: Millesimo (sv) arrestati mentre stavano svaligiando l’ennesimo appartamento, tre giovani albanesi (ma sarà solo un caso) processati per direttissima e liberi dopo poche ore. Così va meglio???”
Ecco, il sonno della Giustizia genera Formaggi. Proprio come nel Far West.
Enrico Steidler
