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La Opinión

Ma scusate, la Sardegna dov’è?

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Sardegna Giro d'Italia

Montagne, pianure, discese, salite, crono e arrivi in volta: tutto questo, e molto altro, sarà il Giro d’Italia 2016. Ma, nella presentazione della nuova corsa rosa, c’è un qualcosa che ha colpito: l’assenza della Sardegna dall’immagine di sfondo, che evidenziava il percorso. Una mancanza che non è passata inosservata e su cui non si può tacere.

EPPURE ARU… – La carovana ha attraversato l’isola soltanto tre volte in 99 edizioni: nel 1961, nel 1991 e nel 2007. Ma questo non esserci nella foto, oltre che essere offensivo per un intero popolo, colpisce per quello che accaduto negli ultimi due anni nel mondo del ciclismo Parliamo, ovviamente, dei successi di Fabio Aru, terzo nel Giro del 2014 e secondo in quello di quest’anno, ma, soprattutto, fresco vincitore della Vuelta. Ma, probabilmente, gli organizzatori o hanno la memoria fin troppo corta o non conoscono per nulla le origini della nuova stella di questo sport. Ed ecco che la Sardegna viene emarginata, in un silenzio imbarazzante, colpevole e, sotto certi punti di vista, quasi rassegnato  delle istituzioni, anche da un mondo a cui sta dando tanto.

NON CHIAMATELO PIU’ GIRO D’ITALIA – Ma allora la domanda sorge spontanea: perché chiamarlo ancora Giro d’Italia? Tanto vale rinominarlo Giro della Penisola o Giro del Continente, giusto per omaggiare il modo in cui i  sardi identificano quella porzione di territorio a cui, per quanto qualcuno lo dimentica, sono legati. E a proposito di omaggi, per caso la partenza dall’Olanda è un modo per ringraziare gli olandesi del loro meraviglioso lavoro di restauro della fontana della Barcaccia del Bernini in occasione di Roma-Feyenoord? Chissà che ne pensa il presidente del CONI, sempre in prima fila quando si parla di decoro e rispetto. Perché città come Apeldoorn, Arhnem e Nijmegen meritano di essere attraversate dal Giro d’Italia più di Cagliari, Sassari ed Oristano no? D’altronde che ci importa se la Sardegna fu una delle regioni fondatrici del Regno d’Italia. Vuoi vedere che gli organizzatori hanno la memoria corta e non sanno nulla nemmeno di questo?

Gianpiero Farina

Giornalista freelance, copywriter e ghostwriter. Sono uno dei volti e delle firme storiche di Sportcafe24.com

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