Football
Milan, 3 fattori per cui quella di Genova può essere la partita della svolta
Se la regola del ‘non c’è due senza tre’ fosse vera, il tifoso rossonero non dovrebbe avere alcun timore! Il Milan arriva da due vittorie eguali per risultato, ma non per sostanza. Contro il Palermo si è visto un ottimo Diavolo per 90 minuti, invece ad Udine la compagine milanese ha espresso la sua superiorità solo nel primo tempo. Il minimo comun denominatore di queste due gare sono le solite disattenzioni difensive compensate, però, da un peso specifico lì davanti sopra la media.
Un vortice di fattori descrive questo Milan: ordinato, ma altalenante. Efficace, ma sprecone. Attento, ma scardinabile. Un mix di valori che rischia, prima o poi, di far affondare i rossoneri. D’altro canto, però, il Milan può contare su molti componenti come la certezza Diego Lopez, l’intraprendenza dei giovani della difesa, un PlayMaker ritrovato e un attacco favoloso.
La squadra di Mihajlovic, a quanto pare, risponde bene agli stimoli del Mister serbo che in pochi mesi ha fatto ritrovare a capitan Montolivo & co. la voglia di giocare a pallone e di imporre il colosso Milan alle avversarie. Inoltre, la linea dura ha coinvolto ogni componente dello spogliatoio e dello staff, dai più anziani che hanno l’obbligo di mantenere stabile il morale della squadra, ai più giovani che devono scendere in campo assetati di vittorie e di gloria. In coda a tutto ciò, non che sia un dettaglio trascurabile, c’è da considerare la soddisfazione di Berlusconi e Galliani che apprezzano il protocollo motivazionale, calcistico e interpersonale che l’allenatore ha deciso di intraprendere.
Tutti questi elementi, pertanto, non possono che condurre il tifoso a credere vivamente in un prosieguo di questo buon periodo.
Individuiamo, perciò, i tre fattori per cui è lecito sperare:
Mihajolovic: la sua vena poco giocosa sarà il vero fattore determinante della stagione del Milan. O il lavoro o la panchina. Cosa scegliereste se foste nei calciatori?
Balotelli: ha capito perfettamente che non avrà un’altra chance nella sua carriera e che, oltretutto, si gioca un posto agli Europei. Dovrà necessariamente essere la SUA stagione.
Gruppo: senza questo non si va da nessuna parte. Per fortuna il Mister l’ha capito e il suo Milan si basa proprio sull’unione di intenti.
Ora tocca a Mihajolovic (e semmai a Balotelli) confermare che tutto ciò non è solo una piacevole impressione.
@PietroCartolano