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Un Melo al giorno toglie i dubbi di torno
“Lui chi è? E perché l’hai portato con te??” Questo è quello che hanno chiesto a Mancini i tifosi nerazzurri quando hanno saputo dell’ufficialità di Felipe Melo all’Inter. Un ex juventino, flop nella precedente esperienza in Italia, ultra trentenne e in fase calante della carriera: “Felipe Melo no! Noi proprio non lo vogliamo!“. Parafrasando la celebre canzone di Renato Zero “Triangolo” si può descrivere la parabola ascendente che sta vivendo il rapporto tra Felipe Melo e i tifosi nerazzurri. Non a caso infatti la canzone continua “D’accordo ci proverò… Essere Pitbull non è un reato“. L’ex Galatasaray sta conquistando tutti a suon di prestazioni e carattere. La parentesi juventina è piacevolmente dimenticata, Melo si è già candidato a diventare il leader carismatico di questa Inter.
BRUTTI SPORCHI E CATTIVI – Felipe Melo non vincerà mai mister Brasile e non sarà mai premiato con il Nobel per la pace. Così come questa Inter non sarà ricordata come la squadra più divertente e bella da vedere dell’ultimo secolo. Intanto però dopo 5 partite il Comandante e il suo vascello veleggiano a pieni punti in testa alla classifica, mentre le altre imbarcazioni arrancano, chi con il vento contro e chi in piena tempesta. E quando qualcuno ha fatto notare a Felipe Melo che il bel gioco stenta ancora ad arrivare, la risposta non si è fatta attendere: “L’Inter gioca male? Guardate il Barcellona se volete vedere bel gioco…”. Dichiarazione che capita più che mai a fagiolo, soprattutto se si pensa che ieri, mentre l’Inter giocava male ma vinceva contro il Verona, il Barcellona ne prendeva 4 dal Celta Vigo.
FINALMENTE CARATTERE – Cosa è mancato all’Inter nelle scorse stagioni? Tante cose (risultati, fortuna, gioco…) ma soprattutto una: gli attributi. Felipe Melo ha portato con sé un’iniezione di carattere incredibile, che mancava da tanto, troppo tempo dalle parti di Appiano Gentile. Quando mai si era visto nelle ultime 5 stagioni qualcuno che andasse davanti ai microfoni ringhiando e difendendo il suo gioco e quello della sua squadra? Era dai tempi di Mourinho che nessuno ci metteva la faccia come ha fatto Felipe Melo in queste prime settimane. Al “purtroppo ad un certo punto si è messo a piovere…” di Mazzarri si è sostituito “il calcio è contatto: chi non vuole il contatto vada a giocare a tennis” del Pitbull brasiliano.
Il gol di ieri ha suggellato definitivamente un nuovo inizio tra Felipe Melo e la tifoseria nerazzurra: “Felipe Melo lo so, non ti avevo considerato… Ti chiedo scusa però, siamo primi in campionato!”