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Arte&Cultura

Fabio Taramasco alla luce della lampara

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fabio taramasco e le sue sardine

Fabio Taramasco è uno dei più giovani ed interessanti artisti che aderiscono quest’anno alle Giornate Europee del Patrimonio (19-20 settembre), particolarmente legate all’alimentazione data la concomitanza con l’Expo di Milano. Come spiega per sportcafe24 la funzionaria della Soprintendenza Silvana Vernazza (settore etnoantropologico) le vie principali in cui si dirama il progetto sono: “Il paesaggio e le vie del cibo. L’interazione dell’uomo con la natura nelle fasi di acquisizione, produzione e circolazione delle risorse alimentari”, “L’immagine e l’immaginario del cibo. L’immagine del cibo nel tempo, nelle sue molteplici trasformazioni, in relazione al gusto e all’estro dei vari possibili ambiti culturali”,”Cibo e cultura. Il cibo come mezzo di integrazione e di confronto e come strumento per la (ri)costruzione dell’identità culturale”,”Sociologia dell’alimentazione. Il cibo come dispositivo di socializzazione e di espressione/esibizione sociale” e “Ritualità, religiosità e sacralità del cibo. Tradizioni, rituali e religiosità del cibo tra passato e contemporaneità”. Una sublimazione storica, culturale, religiosa, e perchè no?, folklorica di uno degli atti più naturali dell’uomo, quello del cucinare, come indagato da una serie di studi antropologici sull’opposizione tra categorie come natura e cultura, perchè- come scrisse Montanari in “Il cibo come cultura”“cucinare è attività umana per eccellenza, è il gesto che trasforma il prodotto di natura in qualcosa di profondamente diverso: le modificazioni chimiche indotte dalla cultura e dalla combinazione degli ingredienti consentono di portare alla bocca un cibo, se non totalmente artificiale, sicuramente costruito”.

fabio taramasco, una delle opere esposte

fabio taramasco, una delle opere esposte

LA MOSTRA – E quando è l’arte ad essere servita, richiamando uno degli alimenti principe della tradizione marinara? E’ il caso di Fabio Taramasco e del suo mare popolato di pesce azzurro, un mare di ricchezza, di abbondanza dove i liguri come lui si fanno testimoni del risiedere “in ubicumque mundi partibus”, in una glorificazione iconografica dall’immediata potenza espressiva. Le opere di Fabio Taramasco (come le popolari installazioni di sardine sottolio) sono mezzi di perpetuazione della memoria collettiva, col simbolo della fecondità – il pesce- che viene rappresentato per attrazione o per analogia, in una allegoria che scivola verso tutti i cinque sensi e in particolar modo si riallaccia alla simbologia dell’acqua, così come era preziosamente intesa nel passato dalle rappresentazioni di creature marine che la volevano riassumere, cioè i pesci di Beuckelaer, Campi, Brueghel e Stoskopff. Questa, in estrema sintesi, la filosofia sottesa alla mostra “Il paesaggio e le vie del cibo: alla luce della lampara. Il pesce azzurro di Fabio Taramasco” il 19 e 20 settembre a Recco, all’interno di uno storico locale di Largo dei Mille 5, in prossimità del torrente e già sede di lavorazioni per la carpenteria delle imbarcazioni.

LA CASA DELLE BARCAIOLE – Come spiega in esclusiva il titolare del locale Emilio Jacopino “L’edificio in questione -uno dei pochissimi non distrutti dai bombardamenti aerei dell’ultima guerra- risale agli inizi dell’età moderna (sec. XVI – XVII) periodo storico nel quale si è stabilizzata definitivamente la formazione della piana alluvionale del torrente di Recco, assumendo così il profilo più tardi descritto efficacemente dal cartografo Matteo Vinzoni (1690-1773). Grazie alla posizione strategica ben presto i fondi del fabbricato hanno ospitato attività artigianali per la costruzione delle imbarcazioni e di assistenza alla pesca ed al cabotaggio locale. Non fu quindi difficile per l’immaginario dell’Ottocento e del Novecento identificare il sito come casa delle barcaiole o casa dei cantieri navali. Gli spazi dei fondi saranno a breve recuperati con le tecniche ed i materiali dell’edilizia storica per poi ospitare iniziative culturali ed imprenditoriali dedicate alle tematiche dell’alimentazione ed al cibo di qualità con l’obiettivo di conservare altresì la memoria del sito legata alle imbarcazioni storiche ed alla pesca. Nei fondi dell’edificio troverà anche spazio la comunicazione delle attività dell’associazione culturale Tigullia Tigulliorum immaginata per conservare, promuovere e valorizzare il patrimonio culturale ed economico-sociale del Tigullio.”
“Il paesaggio e le vie del cibo: alla luce della lampara. Il pesce azzurro di Fabio Taramasco”, all’antico edificio del Lungomare di Recco di Largo dei Mille 5, Genova. Sabato 19 settembre: 9-12,30 e domenica 20 settembre 9-12,30 e 15-19.

Redattrice per riviste locali e nazionali, da sempre con il tarlo per l'arte e per la musica. Già professore d'orchestra e critico musicale è curatrice della rubrica Arte Genova per L'Eco della Riviera e orgogliosa nuova leva di SportCafe24 per segnalare le grandi mostre in Italia e in Svizzera, perché l'arte è dei giovani!

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