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Perché Icardi è meglio di Balotelli
Domenica sera tutti occhi puntati su Milano: allo stadio San Siro si giocherà il derby di Milano. L’Inter ha recuperato il suo centravanti Mauro Icardi, mentre nel Milan l’ex nerazzurro Mario Balotelli siederà in panchina, come nella partita contro l’Empoli. Classe ’93 l’interista e classe 90′ il rossonero, due ragazzi giovani ma molto diversi tra loro.
SIMBOLO NERAZZURRO – Mauro Icardi è il nuovo simbolo dell’Inter e nuovo capitano, dopo aver conquistato l’Inter e il titolo di capocannoniere l’anno scorso con ben 22 reti. In questa stagione ha collezionato solo 15 minuti per via di un infortunio, ma adesso è pronto per il derby. Icardi è il classico centravanti, abile nel colpo di testa ma anche nel dribbling, segna in qualsiasi modo: testa, destro e sinistro. Oltre a segnare l’argentino aiuta la squadra, facendola salire in caso di difficoltà e fornendo assist ai compagni. Nonostante la giovane età in campo sembra già un veterano. Come carta bonus l’attaccante interista ha la capacità di segnare sempre alla Juventus. Nella sua ancora giovane carriera ha siglato ben 6 reti ai bianconeri, ma ancora non ha segnato ai cugini rossoneri e domenica vorrà sbloccarsi. E’ ormai lontano il ragazzo che passava più tempo sui social network, adesso Icardi è un vero leader, un attaccante temuto da tutte le difese. Dopo questa sua trasformazione già iniziata la scorsa stagione questo potrebbe essere l’anno della sua consacrazione
IL BAD BOY – Mario Balotelli si è cucito addosso l’icona di “Bad Boy” ed è probabilmente all’ultima spiaggia della sua carriera. Un vero peccato per il talento dell’azzurro, che ha alternato belle giocate a spesso troppi “colpi di testa”, fino alla scorsa stagione che ha relegato Balotelli alla panchina per quasi tutta stagione. Questa è la sua ultima possibilità. Incostante, spesso dedito alle proteste in campo e al gossip, il Milan ha dato fiducia a SuperMario: chissà se sarà stata la scelta giusta…
Sembra possibile affermare che Icardi sia più forte di Balotelli, il palmares dice che l’italiano ha vinto di più ma non da protagonista (faceva parte dell’Inter del Triplete), mentre l’argentino è l’uomo simbolo. Protagonista assoluto del panorama interista di oggi, dopo essere salito sul trono di capocannoniere lo scorso anno ha voglia di ripetersi per portare l’Inter il più in alto possibile.