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Miranda e Bertolacci, un derby saltato è un caso… Nazionale
Mannaggia alle nazionali di calcio e a chi le fa giocare ad inizio settembre. Deve frullare qualcosa di simile nelle menti di Roberto Mancini e Sinisa Mihajlovic, che a meno di una settimana dal derby si trovano senza Miranda e Bertolacci, tornati feriti dalla leva obbligatoria chiamata Nazionale. Niente di irrecuperabile, ma la possibilità di vedere Ranocchia e Poli in una partita così delicata fa storcere il naso a qualche tifoso un po’ troppo pessimista.
KO BREVE MA FATALE – Eppure l’entità degli infortuni di Miranda e Bertolacci non è preoccupante. Per il difensore centrale si parla di un problema al collaterale mediale che rischia di tenerlo ai box per al massimo una settimana, mentre per il centrocampista la lieve lesione alla zona adduttoria della coscia destra verrà monitorata con maggiore precisione tra 7 giorni, con nuovi esami che stabiliranno se l’ex Genoa potrà tornare subito in campo. Il derby alle porte ridimensiona il valore di ogni giocatore, e l’idea di rilanciare i capitani ormai panchinari Ranocchia e (magari) Montolivo potrebbe solleticare i due mister ma non entusiasmare i tifosi.
DIFENSORI FALCIDIATI – Non soltanto Miranda nella lista dei difensori usciti malconci dagli impegni con le rispettive Nazionali. La Lazio dovrà fare a meno di De Vrij e il Torino di Maksimovic, due giocatori fondamentali nelle retroguardie di Pioli e Ventura. E se per il biancoceleste il rientro potrebbe essere fissato già tra due settimane, il granata non vedrà il campo per almeno due mesi. Eppure è stato il patron dei capitolini a fare la voce grossa, accusando lo staff neerlandese di aver schierato il difensore senza che fosse in grado di sostenere un match di livello. Niente di nuovo nei litigi da Nazionale, ma i casi di Miranda, Bertolacci e De Vrij potrebbero portare la FIFA a fare delle considerazioni.
INIZIO STAGIONE ROVINATO – Posizionare la prima pausa per le Nazionali ad inizio settembre è una scelta pericolosa i cui effetti sono sotto gli occhi di tutti. Che la possibilità di infortunarsi esista in ogni incontro di calcio è inevitabile, anche se si è discusso a lungo. La formula adottata attualmente permette ad ogni Nazionale di veder crescere i propri giocatori durante la stagione per stabilire con maggiore sicurezza le gerarchie all’interno della rosa. Ma fare in modo che si scenda in campo a settembre non aiuta di certo la muscolatura degli atleti, non ancora al massimo della condizione per una preparazione che mira a raggiungere picchi di forma in ben altri momenti della stagione. Momenti tra l’altro per lo più incompatibili con le necessità di un allenatore della Nazionale, che in pochissime partite si gioca l’accesso ad una competizione internazionale. Ecco allora che i vari Conte, Dunga e Blind devono spremere i loro giocatori in periodi in cui la muscolatura non è ancora performante al massimo. Con l’inevitabile conseguenza di una maggiore possibilità di infortunarsi anche con scontri che generalmente non costerebbero troppo caro. Non è il caso di Maksimovic ovviamente, operato dopo un duro contrasto in allenamento. Ma il fatto che la Nazionale appassiona molti tifosi (non tanti quanti il campionato, ma questo è un altro discorso) non deve far passare in secondo piano la tutela dei giocatori. Con un po’ di buon senso si potrebbe trovare un accordo che vada bene ad entrambe le parti, o che vada poco male a tutte due. In fondo potrebbe bastare slittare la prima pausa per le Nazionali di un paio di settimane. O no?