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I 21 numeri di maglia più strani del calcio
Negli anni passati si era soliti utilizzare una numerazione delle maglie che andava dalla 1 alla 11 perché in fondo undici sono i calciatori che scendono in campo. In panchina ovviamente prendevano posto il secondo portiere con il numero 12 e via via tutti gli altri, ma trovare numeri “strani” era impossibile. Sono passati esattamente vent’anni, era infatti la stagione 1995/96, da quando il calcio italiano ha deciso di abbandonare quelle maglie anonime caratterizzate non solo dalla numerazione descritta sopra ma anche dall’assenza dei cognomi dei calciatori, fattore che ormai serve a identificarli. A partire dal 2000 anzi la possibilità di scelta dei calciatori è diventata talmente ampia che chiunque può scegliere dal numero 1 al 99 senza problemi. Nella loro scelta i calciatori moderni non mancano affatto di creatività, alcuni prendono il loro numero portafortuna, altri le ultime due cifre dell’anno di nascita, altri ancora scelgono un po’ a caso. Anche il mito del portiere che era solito indossare la maglia n° 1 è caduto:scopriamo l’elenco dei ventuno numeri di maglia più strani che abbiamo selezionato partendo proprio dai portieri.
CRISTIANO LUPATELLI (Chievo, 10) – Portiere protagonista della prima promozione in A del Chievo nel 2002, decise poi di prendere l’insolito numero 10, maglia che da sempre viene indossata dal giocatore più talentuoso della squadra. Un genio.
MARCO FORTIN (Siena, 14) – Non una carriera eccezionale quella del portiere veneto. Cresciuto nelle giovanili dell’Inter verrà comunque ricordato per la simpatica scelta del numero di maglia. Provate a dire 14 in inglese e capirete.
LUCA BUCCI (Parma, 5) – Grande protagonista con la maglia del Parma a metà degli anni ’90 Bucci non era solito mettere sulle spalle la maglia numero 1, così ebbe la brillante idea di prendere la 5. E in seguito perfino la 7.
SALVATORE SOVIERO (Crotone, 8) – Sasà Soviero non verrà ricordato per le sue grandi parate ma per la furibonda rissa che scatenò durante un Messina-Venezia di qualche anno fa. Nella sua parentesi a Crotone il portiere di Nola vestì la maglia numero 8.
ROGERIO CENI (San Paolo, 618) – Terminiamo la carrellata di portieri con il 42enne brasiliano, detentore di parecchi record tra i quali quello di aver ottenuto il maggior numero di presenze in un singolo club. Ha segnato oltre cento reti in carriera tra punizioni e calci di rigore. Qualche anno fa a Rogerio Ceni venne data la “licenza” di scendere in campo (per una sola partita) con la maglia numero 618, che testimoniava il numero di presenze raggiunto con la maglia del San Paolo fino a quel momento.
BIXENTE LIZARAZU (Bayern Monaco, 69) – Il terzino francese di origini basche passò praticamente tutta la carriera nel Bayern Monaco. Nella stagione 2005/06, dopo la breve parentesi al Marsiglia, scelse di indossare la maglia numero 69. Ovviamente i maliziosi avranno subito pensato male, in realtà il 69 è il suo anno di nascita.
FABIO GATTI (Perugia, 44) – Centrocampista perugino classe ’82, ha debuttato in Serie A proprio con la maglia della formazione umbra esibendo un divertente, forse per alcuni scontato, numero 44 sulla maglietta, con chiaro riferimento alla canzoncina dello Zecchino d’Oro.
NORBERTO ALONSO (Argentina, 1) – Se da un lato abbiamo visto portieri scegliere numeri molto lontani dal tipico 1, durante i Mondiali del ’78 è pure capitato che il centrocampista ex River Plate Alonso (non per sua scelta) abbia dovuto indossare la maglia numero 1, poiché i numeri venivano assegnati in ordine alfabetico e, per sua sfortuna, iniziava con la lettera A.
CLINT DEMPSEY (Tottenham, 2) – Il calciatore americano nel 2012 viene acquistato dagli Spurs ma trova la maglia 23, da lui utilizzata al Fulham, già occupata, quindi decide di indossare la numero 2. Il motivo è dovuto alla sua passione per il rap e al suo soprannome “deuce” che infatti significa anche “due”.
DAVID BECKHAM (Real Madrid, 23) – Abituati da una vita a vederlo con il numero 7 sulle spalle, nell’ormai lontano 2003 destò scalpore vedere il campione inglese indossare la maglia numero 23. Si faticava quasi a riconoscerlo. Eppure il motivo è semplice, la 7 era occupata da Raul, un’istituzione in quel di Madrid. La scelta era ricaduta nel 23 poiché lo Spice Boy era un fan di Michael Jordan.
STEVAN JOVETIC (Manchester City, 35) – Due stagioni fa, all’arrivo in terra inglese, il talento montenegrino lasciò il numero 8 che lo aveva accompagnato nell’esperienza alla Fiorentina e prese il 35, scelto perché era il numero che aveva all’inizio della sua carriera quando giocava con il Partizan Belgrado.
MOHAMED SALAH (Fiorentina, 74) – L’egiziano lo scorso anno scelse il numero 74 come numero di maglia alla Fiorentina. Si era da poco commemorato il terzo anniversario della strage avvenuta in Egitto durante la partita Al-Masry – Al-Ahly allo stadio di Port Said e il calciatore ex Basilea scelse quel numero per ricordare le 74 persone uccise.
RONALDO (Milan, 99) – Stagione 2007/08, il brasiliano Ronaldo dopo l’esperienza nerazzurra di qualche anno prima accetta di vestire la maglia rossonera. Poiché la numero 9 era già occupata da Inzaghi, il due volte Campione del Mondo sceglierà il numero 99.
MOHAMED KALLON (Inter, 2) – L’attaccante della Sierra Leone durante le sue tre stagioni all’Inter, dal 2001 al 2004, indossò la maglia numero 2, e poi anche la 3. Non c’è un motivo specifico, tra l’altro ancora la moda di prendere numeri bizzarri era solo agli inizi quindi possiamo pure considerarlo uno dei precursori del movimento.
MARIO BALOTELLI (Milan, 45) – Il motivo per cui il bad boy per eccellenza del calcio italiano porta la maglia numero 45 sta nel fatto che è il suo numero fortunato, nulla di più. Con questo numero SuperMario ha debuttato in A con la maglia dell’Inter contro la Reggina riuscendo a segnare.
HAKAN SUKUR (Inter, 54) – Giocatore turco di buone qualità, in patria con la maglia del Galatasary ha fatto sfracelli segnando un’infinità di reti. Meno fortunata la parentesi italiana tra Torino e Inter, squadra con cui giocò nel 2000/01. A parte per le cinque reti segnate il turco viene ricordato per il curioso numero di maglia, il 54. Che rappresenta? La targa della sua città di origine.
GIUSEPPE ROSSI (Fiorentina, 49) – Pepito Rossi, un po’ come l’egiziano Salah, ha voluto dare un significato profondo al numero di maglia scelto. Nonostante i vari infortuni che lo hanno torturato gli anni scorsi abbiamo potuto vederlo in azione con un inconsueto numero 49, anno di nascita del padre che è venuto a mancare cinque anni fa.
RICCARDO MEGGIORINI (Chievo, 69) – Il giocatore ex Novara e Torino ormai da diversi anni ha con sé la maglia numero 69. Anche in questo caso nessuna allusione a posizioni di un certo tipo, c’entra soltanto la sua profonda stima nei confronti di Nicky Hayden, pilota americano di Moto GP che fin dagli esordi usa quel numero nella carena della propria moto.
NICKLAS BENDTNER (Arsenal, 52) – Il calciatore danese, attualmente in forza al Wolfsburg è stato a più riprese sotto contratto con l’Arsenal di Wenger. In una delle sue stagioni londinesi il “Lord” ha indossato la maglia numero 52. C’è chi dice che questo numero sia speciale per lui, altri insinuano che l’abbia scelto perché amante del cocktail B52. Conoscendo il tipo, non ci sarebbe da stupirsi.
HICHAM ZEROUALI (Aberdeen, 0) – E chi è? Domanda che viene spontanea a quasi tutti. Si tratta di un calciatore marocchino che tra il 1999 e il 2002 giocò in Scozia con la maglia dell’Aberdeen. L’intento era probabilmente quello di richiamare il suo cognome così ebbe la strabiliante idea di prendere il numero 0, decisione che creò parecchio scalpore tanto che la Federazione scozzese a cominciare dall’anno seguente vietò il suo utilizzo.
IVAN ZAMORANO (Inter 1+8) – L’attaccante cileno fu uno dei più grandi attaccanti degli anni ’90. Quando arrivò a Milano nel 1996 i numeri 9 e 10 erano occupati da due “mostri” quali Ronaldo e Baggio quindi si dovette ricorrere ad una escamoutage per donargli quel 9 che tanto desiderava. Ecco spiegato quel 18 che in realtà era 1 + 8 = 9. Evviva la fantasia!
Roberto Cusimano