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I 5 motivi per cui Andrea Pirlo dovrebbe smettere

Andrea Pirlo Chelsea

Andrea Pirlo Mourinho

Forse il più grande centrocampista italiano di sempre, di sicuro il migliore degli ultimi 30 anni. Stiamo parlando, naturalmente, di Andrea Pirlo. L’anagrafe, però, è una nemica per i calciatori e non risparmia nemmeno le leggende. A 36 anni, il bresciano è andato a svernare in America, ma Antonio Conte si affida ancora a lui per il centrocampo dell’Italia. Contro Malta, però, si è visto che le condizioni di Mozart (suo soprannome alla Juventus) sono pessime. Forse dovrebbe smettere: ecco i 5 motivi per cui dire addio al calcio.

ETÀ – L’abbiamo detto qualche riga fa: 36 anni. Non è un numero qualsiasi, è un’età a cui molto hanno già detto stop da un po’ di tempo. E’ naturale che, se un calciatore sente ancora di poter dare qualcosa al mondo del calcio, non sta a noi dire che è il momento di smettere. Ma, molto probabilmente, per Pirlo è arrivato il momento di appendere le scarpe al chiodo.

RUOLO – Di solito, dopo i 35 anni, c’è una parte di calciatori che rimane saldamente al loro posto. Stiamo parlando, naturalmente, dei portieri. Giocare in porta, peròe un, non è la stessa cosa di fare il centrocampista. Il portiere, infatti, si muove, al massimo, entro 17 metri e per gran parte della gara sta fermo. Il ruolo del bresciano è particolare: deve arretrare e dare una mano alla difesa, avanzare e dare una mano all’attacco. E’ impossibile non correre.

EVOLUZIONE DEL CALCIO – 15-20 anni fa, forse, un regista arretrato da fermo poteva giocare. Magari avrebbe anche fatto la differenza. Ma nel 2015, quasi 2016, il calcio è fisicità, corsa, atletismo. Anche in America Pirlo sta avendo difficoltà, e non è perché la squadra non lo supporta o il campionato sta diventando più competitivo, è semplicemente perché, giocare a calcio da fermi, è praticamente impossibile.

CALCIO DI SERIE B – Ha senso continuare a giocare in un campionato di Serie B come quello americano? Checché se ne dica, l’America, almeno a livello di gioco, non si sta evolvendo. Pirlo, Villa, Lampard, Giovinco, Altidore sono tutti calciatori che, per un motivo o nell’altro, nel calcio che conta non facevano più la differenza. A questo punto, non è meglio rimanere nel vero calcio, con un compito diverso dal calciatore?

PRESSIONI AL CT – Immaginate che Conte non convochi Pirlo per gli Europei, e l’Italia faccia una figuraccia stile Brasile 2014: cosa succederebbe in Italia? Giornali, giornalisti, critica e stampa attaccherebbero Conte e lo metterebbero alla gogna per non aver convocato uno come Pirlo. Andrea, dall’alto della sua intelligenza, sa sicuramente che non potrà competere a certi livelli. Contro centrocampi come quello della Francia, o della Germania, che fanno della fisicità il loro punto forte, per lui sarà impossibile giocare. Mettere una così tale pressione al ct, pur sapendo che oramai è arrivata la propria ora, non è da persone sagge. E Pirlo lo è.

Luigi Fontana

(@luigifontana24)

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