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Non c’è calcio senza 10, ma attenzione ai fake
Pubblicato
6 anni fa|
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Matteo Masum
Un tempo, i numeri di maglia seguivano dei criteri rigorosissimi. L’1 era del portiere, il 9 del bomber, il 7 dell’ala, e così via. Oggi non è più così, ed i numeri hanno perso quel potere simbolico che li legava indissolubilmente al calciatore che li indossava. Solamente il 10 ha conservato quella carica quasi religiosa, e, nel calcio moderno, dove bandiere e capitani sono stati relegati nei musei dell’antichità, fa ancora sognare milioni di tifosi. Peccato che non sempre sia preda di campioni meritevoli.
INCORONAZIONE- Quando si sceglie il numero 10, in genere lo si fa in accordo con lo spogliatoio, perchè, sovente, chi lo indossa viene riconosciuto come il leader della squadra. E’ il caso, ad esempio, di Paul Pogba, che, dopo Del Piero e Tevez, ha deciso di portare il pesante fardello di simbolo della Signora del calcio italiano. Certo è che, se il francese dovesse lasciare la Juventus l’anno prossimo, non avrà nemmeno minimamente ricalcato le orme del grande Alex, bandiera assoluta dei bianconeri. E’ il caso di Felipe Anderson, leader di una Lazio che non ha bandiere e capitani coraggiosi dai tempi di Nesta, uno che il 10 non poteva proprio indossarlo.
USURPAZIONE- Altre volte, invece, la scelta del 10 può rivelarsi un boomerang, quando non un vero e proprio reato di lesa maestà. Chi non è balzato dalla sedia alla notizia che il 10 del Milan sarebbe stato sulle spalle di Keisuke Honda? O, più recentemente, chi non è rimasto sotto shock quando ha visto che il numero 10 del Bologna, che era stato sulla schiena gloriosa di Giuseppe Signori, è finito ora sulla casacca di Mattia Destro, uno che ai tempi di Beppe gol non avrebbe giocato nemmeno al Castel di Sangro?
INTOCCABILE- Chi conserva da tempo immemore il potere mistico del 10 è, ovviamente, l’eterno Francesco Totti, l’intoccabile re di Roma. Tanto è forte il legame tra quel numero è il capitano giallorosso, che il solo pensiero di vederlo sulla maglia di un usurpatore, nel caso si trattava del giovane Gerson, ha scatenato le ire dei supporters della Roma e non solo. Come a dire che il Re non avrà eredi, con o senza 10.
Matteo Masum
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