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I quattro allenatori piu’ brutti della Serie A

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Il lavoro dell’allenatore è difficile, soprattutto quando perdi e passi una notte sulle spine perché rischi che il tuo presidente decida di comunicarti che da quel momento in poi potrai dedicarti al fantacalcio mentre bevi un amaro al bar con gli amici. Esonerati, cacciati a pedate, sbeffeggiati contestati e finiti sul taccuino dei brutti e cattivi. Tutto questo stress può lasciare segni ed è comprensibile che non siano dei super modelli, o forse dalle loro parti non girano molte principesse disposte a baciare rospi. Non solo i calciatori protagonisti, puntiamo i riflettori sul vero lato oscuro di certe panchine: ecco i quattro allenatori meno appetibili del nostro campionato.

MASSIMILIANO ALLEGRIMassimiliano Allegri ha intascato un bel bottino; Scudetto, finale di Champions League, Coppa Italia e Supercoppa. Era una cosa carina ricordare i suoi successi prima di passare al fatto che certo non ha fatto rimpiangere Antonio Conte ai tifosi, ma per le tifose è tutta un’altra storia. Mantenuto l’alto livello tecnico, quello estetico grida vendetta. Un po’ topo Gigio, un po’ brutto anatroccolo mai diventato cigno. Non piacerà alle donne, ma quale bambino non sognerebbe di vedere topo Gigio allenatore!

ROLANDO MARAN– Alla guida del Chievo Verona, Rolando Maran evidentemente punta a somigliare al Bruce Willis nostrano per l’aria da duro stile Die hard. Il caro Rolando è vero qualcosa che ricorda un personaggio famoso però realmente ce l’ha: la pancia di babbo Natale.

ANDREA MANDORLINI– Questo è un po’ il derby di Verona ed ecco un arlto ripudiato da Giulietta: Andrea Mandorlini. Il tecnico dell’ Hellas Verona sfoggia un look scapigliato, elettrico come se avesse preso la scossa e non se ne cura, perché Mandorlini guarda oltre la bellezza e di questo ce ne siamo accorti tutti!

MARCO GIAMPAOLO– Passando per Empoli non possiamo certo non notare Marco Giampaolo, il dandy grintoso che in certe espressioni ricorda un po’ Al Pacino in Scarface… che paura! Disse Cappuccetto Rosso: “Ma che naso grande che hai! Ma che orecchie grandi che hai, posso usarle come parabole per vedere la pay tv?” C’è da dire però che Cappuccetto Rosso confuse un lupo con la nonna, perciò coraggio Marco, il suo parere non ci interessa!

Io sono Cristina, da sempre appassionata di moda e di calcio. Amo scrivere e mi piace farlo con uno stile un po' pepato. La mia ricetta è: un pizzico di cinismo, polemica quanto basta ed impasto il tutto con una dose abbondante di ironia, non dimenticando mai una spolveratina di pepe per finire.

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