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Tutti pazzi per Kovacic, talento esploso dopo l’offerta del Real

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Mateo Kovacic, appena ceduto dall'Inter

Esistono diversi modi per dimostrare di essere un campione e venire considerato tale dall’opinione pubblica. C’è chi segna raffiche di gol, chi cavalca sulle fasce  e chi sgomita in mezzo al campo meglio degli altri. E poi c’è chi, come Mateo Kovacic, scopre di essere un fenomeno soltanto nel giorno in cui viene venduto.

PROMESSA TIMIDA – Il giovane talento croato è sempre stato oggetto di critiche da parte di tifosi di ogni fazione per le sue prestazioni altalenanti e per delle capacità mai pienamente espresse. Gli alti e bassi di Kovacic hanno fatto scervellare ben tre allenatori (Stramaccioni, Mazzarri e Mancini) sulla posizione in cui impiegarlo, e il dilemma non è tuttora risolto. Poco decisivo nelle partite che contano, espulso nel derby in cui ha esordito Mancini, quando serve la scintilla il croato si fa attendere troppo. Erano questi i commenti condivisi dai tifosi sul centrocampista classe ’94, sulle cui possibilità di crescita iniziavano a dubitare in molti. “Ma chi ti dà 25 milioni per Kovacic?” era la domanda più frequente tra tifosi nerazzurri ed esperti di mercato. Ora che sul piatto sono stati messi 35 milioni più bonus, però, qualcosa è cambiato.

GENIO INCOMPRESO La notizia della maxi offerta del Real ha proiettato l’inconsapevole Kovacic nell’Olimpo del calcio italiano, annoverandolo nella schiera dei geni incompresi che vengono frettolosamente venduti dall’Inter. Poco importa se la plusvalenza è di circa 20 milioni più bonus, un giocatore del genere non va ceduto. All’improvviso Kovacic è il maestro del dribbling e delle conclusioni dalla distanza, unica scintilla in una squadra allo sfascio che sta commettendo l’ennesimo errore di mercato. Alla fine il croato parte più o meno per la cifra spesa per portare Kondogbia a Milano: il francese ha esperienze internazionali in Siviglia e Monaco, dove ha raggiunto da titolare i quarti di Champions League, ed era desiderato da molti club europei, ma affermare che possa valere quanto Kovacic (se non di più) appare eresia, nonostante il 21enne non sia mai andato oltre gli ottavi di Europa League.

E’ SEMPRE LUI – Dove sta la verità? Nel mezzo, come sempre. Il ragazzo non è né un brocco senza carisma né un Pirlo ancora inesploso, almeno così pare. E proprio per questo ciò che stupisce maggiormente nella vicenda Kovacic è il repentino cambiamento del pensiero dei tifosi. E’ bastata un’offerta un po’ più alta per convincere tutti che effettivamente l’Inter si stia privando di un campioncino. Non che il ragazzo sia scarso o non abbia margini di crescita, sia chiaro. Ma paragoni con la cessione di Coutinho, volato ed esploso a Liverpool per 10 milioni dopo un’esperienza nerazzurra poco entusiasmante, sono inadeguati per l’enorme differenza nella cifra sborsata dagli acquirenti. Se Kovacic troverà fortuna in Spagna non è dato saperlo, ma a questo punto il ragazzo avrà ancora meno attenuanti per sbagliare una stagione, essendo in un club nettamente più forte con il quarto tecnico diverso a decidere della posizione del croato. Intanto l’Inter si può consolare con quasi 40 milioni per tenere a freno la situazione del Fair Play Finanziario e puntellare la rosa con gli ultimi acquisti. Niente male per i milanesi, soprattutto se si pensa che fino a poco tempo fa quasi nessuno sperava in un’offerta superiore ai 20 milioni per Kovacic. Ma a quei tempi nessuno sapeva ancora che era un fenomeno.

Sono Davide Terraneo, studente di 19 anni diplomato al liceo classico. Ho praticato tennis, calcio e atletica e sono un appassionato di ciclismo. Da maggio 2014 sono un arbitro FIGC. Scrivo per passione e per raccontare le emozioni e i valori che lo sport trasmette a chi lo pratica e a chi lo segue.

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