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Ferrero come Frankenstein, l’horror si ripete

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Frankenstein

“Ngiorno italia, scusate il francesismo – twittò Massimo Ferrero nel dicembre dell’anno scorso – alcune persone non solo dovrebbero andare affa… ma dovrebbero pure prendere la rincorsa! Forza Samp”. Con chi ce l’aveva il Lìder Massimo? Chi erano i destinatari del suo affettuoso messaggio? Boh? L’ex proprietario della defunta compagnia aerea Livingston Energy Flight non fece nomi. “Lo sport è il sale della vita – così si conclude il ringhioso comunicato pubblicato ieri sul sito ufficiale del club genovese – e ribadiamo a questi signori (chi vuol capir capisca): giù le mani dalla Sampdoria!”.

Insomma, la regola dice che il serial killer (delle buone maniere) si riconosce dal suo modus operandi, ed è una regola aurea se pensate a Massimo Ferrero. Quando decide di colpire qualcuno, infatti, il presidente blucerchiato spara quasi sempre nel mucchio – volgarità e minacce i suoi proiettili preferiti – e poi si barrica dietro le allusioni. Questo è il suo “tocco”, questa la sua “firma” inconfondibile, e la potete leggere chiaramente fra le righe del lungo comunicato samp&doriano.

PRIMA PARTE: SEMO UNA SQUADRA GAJARDISSIMI“Amiamo la Sampdoria. Amiamo i suoi splendidi tifosi, uniti da una smisurata passione per quei meravigliosi colori che abbiamo il privilegio di rappresentare in tutto il mondo. Nel rispetto di questa passione, lavoriamo con tutte le nostre forze per dare sempre maggiore visibilità e solidità alla squadra e alla società, in un contesto competitivo non facile. Ogni nostra scelta è ispirata alla finalità di proseguire questo processo di consolidamento della società e della squadra, e i fatti lo testimoniano: il pareggio di bilancio non è più una chimera (lo scorso 27 aprile Ferrero ha promesso agli azionisti del club di raggiungere l’obiettivo nel corso della stagione 2015-16: staremo a vedere, ndr); l’investimento su giovani di valore e di prospettiva è un dato evidente; la riduzione della rosa a 25 unità è un risultato acquisito; l’acquisizione della gestione dello stadio è alle battute finali; l’ambizioso progetto ‘Next Generation Sampdoria‘ è l’anima della nostra fede calcistica, è l’alleanza per la dovuta ricerca, valorizzazione e preparazione dei campioni del domani, ottimizzando così anche il nostro settore giovanile (complice di ciò è l’imminente inizio della costruzione della nuova residenza delle formazioni giovanili); il Comune di Bogliasco ha sul tavolo la nostra richiesta di estendere la concessione del centro di allenamento, al fine di realizzare un centro sportivo moderno e all’altezza della squadra. Tutto questo in un solo anno dalla nostra gestione”.

Massimo Ferrero, presidente della Sampdoria

Massimo Ferrero, presidente della Sampdoria

SECONDA PARTE: ER GRANDE FRATELLO CE ODIA…Tutto questo in un solo anno di gestione… mmm, il concetto non è nuovo. Dove lo abbiamo già sentito? Ah, ecco! Per l’impegno profuso nel primo anno di attività…“. Ok, si parlava di altre cose (una gratifica auto-elargita da 800 mila euro…) e di altre società (la defunta compagnia di cui sopra), ma l’uomo è lo stesso. Va be’, meglio andare avanti. Questa è la realtà – prosegue il comunicato – e di questi fatti e iniziative dovremmo e vorremmo parlare, specie con i mass media locali. Dobbiamo invece constatare che la quotidianità dell’informazione sembra essere particolarmente interessata alla spasmodica ricerca di cavilli e notizie fuorvianti, false, infondate, tendenziose e irrispettose, tutto ciò al solo fine di mettere in cattiva luce la Proprietà e la Società. Si dà risalto a notizie, apparentemente riconducibili all’esercizio del diritto di cronaca, ma che hanno il solo scopo di far passare un messaggio comunicativo caratterizzato da un taglio negativo e screditante, con il malcelato obiettivo denigratorio in tutte le sue componenti, aziendali e sportive, e di animare dibattiti o contrasti non costruttivi. Si utilizzano le sconfitte per accanirsi con inaudita gioia e inappropriata ironia contro scelte tecniche che hanno una loro motivazione oggettiva. Ci si arroga il ruolo di puerile censore e di non voluto giudice, con la presuntuosa prosopopea di rappresentare un’intera tifoseria (senti chi parla, ndr.), senza accorgersi che ormai si è in presenza di una stonata voce fuori dal coro, non sappiamo da chi ispirata. Si espongono fatti contrari al vero, si ricostruiscono vicende che nulla hanno a che vedere con la Sampdoria e con la sua attività”.

TERZA PARTE: VE QUERELO, LI MORTE’…“In questo contesto di generale disinformazione, abbiamo assistito anche alla pubblicazione, non autorizzata, di documenti riservati, recuperati con mezzi sui quali preferiamo sorvolare: che poi fossero documenti sbagliati rattrista ulteriormente, per il poco rispetto mostrato nei confronti della società e di un suo giocatore. A questi signori vogliamo dire con forza: giù le mani dalla Sampdoria, perché noi andremo avanti con ancora più fermezza e decisione, lasciando ai nostri legali il compito di tutelare i diritti e l’immagine della società e della squadra in tutte le sedi più opportune. Solo così potremo far rispettare la Sampdoria che rappresenta un valore e un patrimonio dei tifosi, che non può essere continuamente screditato da una certa stampa che non rappresenta né i veri tifosi né il valore agonistico di una società di calcio. Lo sport è il sale della vita e ribadiamo a questi signori (chi vuol capir capisca): giù le mani dalla Sampdoria!”.

Tiriamo le somme: con chi ce l’ha Massimo Ferrero? Ce l’ha con i mass media, è chiaro, ce l’ha con la stampa in generale e con certa stampa in particolare, ma non è questo il punto: il punto è Frankenstein. Sì, perchè l’intera vicenda del comunicato ringhioso ricorda molto da vicino quella del “mostro” che si ritorce contro il suo creatore. Fateci caso: è grazie ai vituperati mass media che Ferrero è il fenomeno che è, ed è proprio il gotha del giornalismo sportivo italiano (Monti, De Paola, Brandi, ecc.) – con l’allegra complicità dell’Assoallenatori – che ha trasformato la Viperetta plebea in un “nobile” Football Leader.

…Ce l’ha con la stampa? Beh, tutti i torti non li ha.

Enrico Steidler

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