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I 3 motivi per cui Ibrahimovic non serve al Milan

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Ibrahimovic torna al Milan?

Nel corso della sua carriera, ovunque abbia giocato, Zlatan Ibrahimovic ha sempre fatto la differenza, facendo vincere tanti campionati e coppe alle squadre dove ha militato eccetto una, la più prestigiosa, la Champions League. E’ un peso che lo svedese si porta dietro quasi come un macigno. Ha sempre giocato in grandi squadre ma non è mai riuscito ad alzarla al cielo e, visto che si appresta a compiere 34 anni, le possibilità che non riesca a togliersi quest’ultimo sfizio sono alte. Giusto due giorni fa ha messo in bacheca il suo ventisettesimo titolo della carriera, la terza Supercoppa di Francia consecutiva con il Psg. Nonostante ciò, il futuro dell’attaccante di Malmö non è del tutto delineato. Potrebbe restare in Francia, ma all’orizzonte ci sono ben due suggestioni di mercato intriganti, soprattutto a livello economico: i turchi del Galatasaray e il Milan. Sarebbe bello vederlo tornare in Italia soprattutto per i tifosi rossoneri che impazzirebbero di gioia e comincerebbero sul serio a credere che lo scudetto non sia solo un miraggio. Voltando la medaglia dall’altro lato, però vi spieghiamo in tre motivi perché Ibra al Milan non serve.

INVESTIMENTO COSTOSO – Zlatan Ibrahimovic sa essere decisivo come pochi calciatori al mondo non ci sono dubbi, però le cifre che circolano intorno a questo affare sono elevate per un calciatore che comunque, vale la pena ricordarlo, compirà 34 anni il prossimo ottobre. Quando c’è Raiola di mezzo ci sono sempre grosse cifre in ballo ed è così che se la cifra da versare ai parigini sarebbe sulla carta irrisoria, allo svedese andrebbero ben 8 milioni netti a stagione. Troppi, no?

REPARTO GIA’ COPERTO – Se da un lato ad uno come Ibrahimovic un posto in campo lo trovi sempre e comunque, c’è da dire che il Milan ha già operato sul mercato nel reparto offensivo comprando Bacca e Luiz Adriano, i due sudamericani vanno ad aggiungersi ad altri quattro calciatori prettamente offensivi quali Menez, Honda, Cerci e Niang, che probabilmente rimarranno alla corte di Mihajlovic. Con questa formazione i rossoneri, almeno sulla carta, scaleranno un bel po’ di posizioni rispetto al campionato passato e saranno sicuri protagonisti quanto meno nella lotta per l’Europa.

PROGETTO GIOVANE – Il nuovo corso del Milan in linea di massima prevede la ricerca di giovani interessanti da inserire in prima squadra e gli acquisti di Bertolacci e Jose Mauri, per esempio, sposano perfettamente questo progetto, così come il possibile arrivo di Romagnoli, a patto che la Roma abbassi le pretese. Sempre in difesa un buon potenziale ce l’hanno sia Rodrigo Ely che Calabria, rispettivamente classe ’93 e ’96. Insomma va formandosi un Milan giovane che potrebbe dunque fare a meno di un classe ’81 per tornare a vincere. Anche se si chiama Zlatan Ibrahimovic.

Roberto Cusimano

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