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Nainggolan, Sousa, Sarri: andare contro la Juve è un must. Ma se lo fanno i bianconeri…
Girate i ritiri più importanti d’Italia. Andate alle presentazioni di squadre o nuovi acquisti; non è importante che squadra state osservando, il must è sempre lo stesso: “Chi non salta juventino è”.
Non interista, non romanista, non fiorentino, non napoletano, la frase è uguale ed universale per tutti. cosa c’entra la Juve con tutte queste persone? Non lo sappiamo. Cosa c’entra la Juve con la presentazione di Paulo Sousa o quella di Maurizio Sarri? E’ una cosa sconosciuta ai più.
LA MOSSA DEL RADJA – Nei giorni scorsi, invece, si è sfiorato il ridicolo: Radja Nainggolan è entrato a gamba tesa e, cercando di ingraziarsi il popolo romano, ha provocato quello juventino. “E’ meglio vincere un trofeo con la Roma che dieci con la Juventus”. La domanda è ovvia: “Perché questa uscita?” Non si sa. Il ridicolo si è sfiorato quando l’opinione pubblica si è schierata contro i tifosi bianconeri che hanno risposto a questa provocazione. Addirittura sono stati definiti la tifoseria più permalosa d’Italia.
Una cosa assurda, anche perché, succedesse una cosa contraria, sarebbe scandalo. La Juventus è sempre sulla bocca di tutti, tutti nominano sempre la società bianconera, ma se i giocatori si permettono di difendersi, ecco che scatta l’allarme. L’anno scorso, al termine di Juventus-Inter, terminata 1-1, Chiellini accusò Juan Jesus di una gomitata.
Spione. Vergognoso. Ignobile. Queste le parole degli stessi che, un paio di mesi prima, avevano invocato al linciaggio del difensore della Juve e della Nazionale per una gomitata rifilata a Pjanic. In Italia la coerenza non esiste.
E’ importante semplicemente una cosa: insultare, attaccare o, in assenza di motivi validi, andare contro la Juve. In questo modo ci si ingrazia la piazza.
E guai a difendersi.