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I 5 campioni che nessuno vuole

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Alexandre Pato, obiettivo dell'Inter

C’è differenza tra un bidone e un rifiuto? Si, c’è eccome. Nella terminologia monnezzara, il bidone è il contenitore, mentre il rifiuto è il suo contenuto. Le diversità tra l’una e l’altra parola trovano conferma anche nella terminologia pallonara, laddove il bidone è considerato un giocatore piuttosto scarso, mentre il rifiuto…beh il rifiuto nel calcio non ha un corrispondente specifico, ma trova varie e generiche collocazioni.

Ebbene, in questo articolo parliamo di rifiuti, non di bidoni. Nella fattispecie, i rifiuti che i 5 giocatori elencati di seguito si vedono rifilare dall’inizio del calciomercato. Il “si, va bene” è per loro un lontano ricordo, una nostalgia canaglia dei tempi andati, quando segnavano e sognavano. Ora, le porte sbattute in faccia sono all’ordine del giorno e i loro agenti si prodigano a destra e a manca pur di trovar loro una sistemazione. Chi sono? Siamo sicuri che ne avete già indovinato qualcuno…

5) Marko Livaja – Il ragazzo in questione ha nelle vene il sangue ribelle est-europeo, che più o meno due anni fa lo portò a litigare prima coi tifosi dell’Atalanta e poi con l’Atalanta stessa. Risultato? Via al Rubin Kazan. Da allora in poi è stato davvero difficile per il croato rimetersi in mostra. Nell’arco di quattro sessioni di mercato, l’agente Federico Pastorello (non uno qualunque) l’ha offerto in Premier e in Russia, fino ad arrivare al Bologna e addirittura al Cagliari in B (entrambe le notizie di un giorno fa). Per ora non se ne fa, a meno che i felsinei non cambino idea…

4) Ishak Belfodil – Qui ci troviamo di fronte a un tipico caso di “promessa non mantenuta”. Da tutti considerato il nuovo “questo o quello”, Belfodil è finito per sfigurare nell’Inter e fare panchina nel Parma, per poi essere travolto dal fallimento dei ducali. Il procuratore D’Amico ha provato in Asia, poi allo Sporting Lisbona, al West Ham in Premier. Ora, il Carpi neopromosso sembra interessato. Che sia la volta buona?

3) Antonio Cassano – Uno dei pochi giocatori nella storia del calcio ad essersi auto-proposto, per fortuna non in modo indecente. Cassano ha aspettato la Sampdoria il più possibile e l’impressione e che sarebbe andato avanti fino al 2 settembre. Alla fine pare che l’offerta blucerchiata sia pure arrivata: ci immaginiamo Osti costretto da Ferrero che lo esorta in romanesco con alla mano una foto del ragazzo nei suoi migliori anni a Genova. La palla passa a Zenga: un bel no ci starebbe bene, giusto per non cambiare argomento…

2) Alexandre Pato – Il Corinthians lo acquistò nel vano tentativo di farne un eroe in patria. Eppure le sue giocate nei primi anni rossoneri sono indelebili nelle nostre menti, delizia per gli occhi e per chi ama questo sport. A distanza di pochi anni, Pato è un oggetto non identificato che viaggia tra le galassie in cerca del suo pianeta: è stato offerto alla Sampdoria, all’Inter, alla Roma, al West Ham, al Crystal Palace e all’Everton. In Premier, addirittura, la sua valutazione è arrivata a 7 milioni di euro. E pensare che, nell’estate del 2012 era a un passo dal PSG per 42 milioncini…

1) Mario Balotelli – C’è poco da fare: quando c’è di mezzo una classifica dal retrogusto negativo, la prima piazza è più scontata di una rondine a primavera. Mario Balotelli conquista il primo posto di prepotenza, facendo registrare la più grande minusvalenza della storia del calcio nel minor tempo possibile. In pochi mesi è passato da top player a…qualcosa di indefinibile. Raiola, che non è un fesso, ci sta provando: Everton, Sampdoria, addirittura Inter. Niente. Manco il Mancio ha detto si. La domanda, scherzi a parte, è una sola: cosa è diventato SuperMario?

Insomma, questi sono i 5 campioni (o quasi) che nessuno vuole. Ma occhio: non chiamateli bidoni…

 

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