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Strali di Panerai contro Thohir: “l’Inter sarebbe già retrocessa”, ma l’accusa è farneticante
E’ guerra senza confini. Il caso Salah continua a monopolizzare questo infuocato weekend di mercato e a gettare ulteriore benzina sul fuoco ci ha pensato Paolo Panerai, delfino dei fratelli Della Valle in seno all’organigramma della Fiorentina. L’ira funesta del consigliere gigliato si è palesata su twitter, un attacco diretto a Giovanni Malagò e al presidente dell’Inter Erick Thohir. I presunti capi d’imputazione per gli “accusati” sono il mancato rispetto dell’articolo 18 e la mancata trasparenza sui conti di Erick Thohir.
I toni usati sono decisamente forti, degli strali che potrebbero avere un effetto boomerang a livello giudiziario per la stessa Fiorentina.
“Toni, Mutu, Galliani sanno che la Fiore fa sempre onorare le firme. Lo sa Montella. lo saprà Salah. Lo sa ora l’Inter che provo’ gia’ con Toni. Caro Giovanni (Malagò), Salah è la goccia per commissariare. Non si può più tollerare che le firme e i regolamenti (art.18) valgano meno di 0. Se le società del calcio dovessero rispettare la trasparenza, l’Inter sarebbe già retrocessa.Che soldi sono, di chi, a partire dalle Cayman? Platini sa che l’Inter è fuori dalla legge del fair play. Per Salah e gli altri acquisti milionari. È l’occasione per una iniziativa esemplare“.
La ricostruzione di Panerai manca però di dettagli, ovvero di prove dirette della colpevolezza degli imputati.
La Fiorentina ha versato, qualche settimana fa nelle casse del Chelsea, il milione di euro per il rinnnovo del prestito oneroso, nonostante il dissenso di Salah. I viola hanno convocato l’egiziano in ritiro per il 13 luglio, visto che il documento che comprendeva la clausola di veto da parte del giocatore, non è stato depositato in Lega da nessuna delle parti. Ergo, l’unico e solo capo d’accusa pesa sul giocatore del Chelsea, scagionando di fatto l’Inter e Malagò.