Arte&Cultura
Ad Alessandria Palatium Vetus spalanca le porte
Palatium Vetus ad Alessandria apre nuovamente al pubblico con una mostra ad ingresso gratuito dopo la fortunata esposizione del Tesoro di Marengo del 2013. Palatium Vetus mostra i suoi gioielli insomma, ovvero le opere della collezione della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, in un allestimento che usa strutture espositive a firma dell’archistar Gae Aulenti, che già ha progettato il restauro del palazzo negli anni passati. Come chiarifica a Palatium Vetus il Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria Pier Angelo Taverna “l’esposizione è un percorso che partendo da Alessandria come epicentro di fenomeni artistici e culturali, propone le opere di grandi nomi del territorio dagli ultimi decenni del’700 fino alla fine del ‘900: da Migliara a Morbelli, da Pellizza a Bistolfi, da Morando a Carrà”. Palatium Vetus quindi diventa scrigno di una città che è passata alla cronaca per il dissesto finanziario e che invece quì ritrova un’isola felice.
LA MOSTRA- Tra le opere più apprezzate l’ apertura coi lavori di Giovanni Migliara (1785-1837) come “Ponte rotto a Roma” e “Veduta di abside di chiesa con canale e personaggi” e poi di grande impatto “Studio di figura per Quarto Stato” di Giuseppe Pellizza da Volpedo (1868-1907), come sempre suoi “Le ciliegie” e “Nubi di sera sul Curone“. Non c’è che dire, Palatium Vetus animato da curiosi è un piacere per gli occhi, anche se dispiace notare qualche imprecisione visto che tanti quadri sono datati mentre altri sono stati etichettati più sbrigativamente con “primo decennio del XX secolo” e anche se “Alba felice o Maternità” di Angelo Morbelli (1853-1919) è chiaramente uno studio e non è indicato come invece per altri lavori. Il dispiacere più grande è poi vedere “Strada campestre” di Angelo Barabino (1883-1950) in una posizione dalla quale non è suggerita la visione da lontano per comprenderlo appieno ed infatti i visitatori meno acculturati non lo capiscono, guardandolo distrattamente da vicino e non stimandolo a dovere. Una sorpresa lascia il sorriso all’uscita della mostra a Palatium Vetus però: un delizioso quadro di Luigi Crosio (1835-1915), la chicca che non ti aspetti con i particolari curatissimi ed una felice esecuzione pittorica, “Gioco di bimbi a palazzo”.
Pregevole iniziativa tirando le file, ma l’apertura mattino e pomeriggio in settimana cozza contro l’apertura solo pomeridiana nel week-end quando ci sono più visitatori.