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In D l’ultima riga della favola del Parma
A chi non piacciono le favole? Ma arriva per tutti il momento di chiudere il libro e di vivere la vita vera che come le favole non potrà esserlo mai, perchè nessuno è un perfetto stereotipo di qualcosa e soprattutto il lieto fine non è un’opzione obbligata. Il fallimento del Parma, avvenuto oggi, era nell’ordine delle cose: “imprenditore” e “benefattore” fanno rima solo nei libri di analisi del testo, ed esiste un mercato oltre la sessione estiva ed invernale che non ha mai fatto sconti a chi non avesse santi in paradiso. Per “fortuna” saranno in parecchi ad aspettare il cadavere di una nobile decaduta sulla riva del fiume e con le reti a strascico, ed il Parma senza debiti avrà tifosi nobili come mai prima d’ora. Del resto, se puoi avere la stessa cosa pagando, o gratis, tu essere umano che opzione scegli?
Però una cosa buona c’è: quando cadi, sai chi sono i tuoi amici, ma quando ti rialzi saranno i tuoi nemici a sapere chi sei. Ai ducali l’onore e l’onore di potersi ricreare un’identità. Pronti a scrivere una nuova storia, con un finale migliore di questa…