Basket
Nba Finals: Iguodala vince uno storico MVP, il titolo va a Oakland!
Pubblicato
7 anni fa|

Notti come questa racchiudono al proprio interno tutta la passione, tutto l’ardore, tutto il cuore e tutto il fascino dell’Nba. Era quasi inevitabile che il titolo prendesse la strada di Oakland, perchè Cleveland (con tutte le attenuanti del caso dovute agli infortuni) in queste Finals è stata un one man show… E che James, nonostante numeri da MVP, non potesse vincere un titolo da solo contro una squadra solida, era già chiaro dalle Finals 2014 contro gli Spurs. Questa è stata solamente l’ennesima riprova.
LA PARTITA – Dopo Gara 5 nessuno aveva dubbi sul chi avrebbe vinto questo titolo… Ma riguardo Gara 6, beh molti si sarebbero aspettati senza ombra di dubbio una vittoria dei Cavs, seguita dal trionfo Warriors a Oakland in Gara 7. Così non è stato. Partenza a razzo di Curry & Co. che hanno piazzato subito un importante +7 di parziale a fine primo quarto. Ci saremmo aspettati una reazione, soprattutto da JR Smith e Shumpert che al contrario hanno chiuso con un 6/21 complessivo (1/6 Shumpert, 5/15 Smith). In queste condizioni non sono bastati i 32 punti, 18 rimbalzi e 9 assist di “King” James, dal lato opposto la gara è stata chiusa nel terzo quarto grazie alla tripla doppia di Draymond Green, il buon Curry e l’eccellente Iguodala. Il risultato finale è di 105-97 per Golden State, a Oakland parte la festa… E James? James sicuramente avrà diversi rimpianti, perchè probabilmente Golden State avrebbe vinto lo stesso, ma riogiocando queste Finals dando a Coach Blatt il suo secondo e terzo violino… Chissà. La storia però non si fa con i “se” e con i “ma”, Golden State può quindi fare festa, mentre Cleveland deve già pensare al prossimo anno.
POESIA – Questa serie ha avuto più o meno tutto quello che di emozionante potevamo chiedere a queste Finali: scontri tra titani, ribaltoni, colpi di scena e… Poesia. Perchè è poesia un Head Coach Nba che vince all’esordio assoluto, dando ai suoi ragazzi un’identità di gioco spettacolare. E’ poesia un Iguodala che accetta di fare il sesto uomo, e dopo zero presenze in quintetto in Regular Season porta a casa il titolo di MVP delle Finali marcando James. E’ poesia vedere la gioia sulla faccia di Shaun Livingston, lo stesso che 8 anni fa si è sentito dire che la sua gamba sarebbe dovuta essere amputata. Ed è poesia veder giocare Stephen Curry e LeBron James, l’MVP della Regular Season Nba e quello che sarebbe dovuto essere l’MVP di queste Finals, anche da perdente… Perchè diciamocelo, se non l’ha vinto James viaggiando quasi in tripla doppia di media, dopo Jerry West non ci sarà mai più un MVP della squadra perdente.
TABELLINO:
Cleveland: James 32, Smith 19, Mozgov 17, Thompson 15 Rimbalzi: James 18, Thompson 13, Mozgov 12 Assist: James 9
Golden State: Curry 25, Iguodala 25, Green 16 Rimbalzi: Green 11 Assist: Green 10, Curry 8
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