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Inter, serve la rivoluzione: ecco i 5 giocatori da rimpiazzare

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Ranocchia e Juan, due giocatori da sostituire nell'Inter

La stagione è finita con largo anticipo per la banda di Mancini. L’ultimo verdetto è arrivato ieri con la sconfitta in casa del Genoa: l’Inter non parteciperà alle coppe europee nella stagione ‘15/’16. Forse è un bene o forse no, ma in realtà poco importa: questa estate servirà una mezza rivoluzione. Sì, lo sappiamo, ormai sono 5 anni che si parla di rivoluzione ma non se ne è ancora vista traccia: a differenza delle passate estati però ci c’è una premessa che lascia ben sperare. Stiamo parlando dell’allenatore: finalmente un tecnico con il carisma giusto per una piazza come l’Inter e, a differenza di altri – leggasi pure Benitez, Gasperini, Ranieri, Stramaccioni e Mazzarri – capace di farsi accontentare dai suoi presidenti. Secondo noi di SportCafé24, per arrivare a competere per un posto in Champions League serviranno almeno 5 nuovi innesti di livello assoluto: ecco i ruoli nei quali bisognerà intervenire questa estate.

1) Portiere: Handanovic lo sta facendo capire in tutti i modi: non si sente più partecipe del progetto Inter. Superati i 30 anni, il portierone sloveno vuole – giustamente – misurarsi con i “grandi”. Sono tre stagioni che aspetta la rinascita dei nerazzurri e ormai si è stufato di aspettare. E’ alla ricerca di una squadra che partecipi alla Champions League nell’immediato: sulle sue tracce ci sono Roma, Manchester United e Real Madrid. Significative sono state anche le parole di Mancini, che l’ha praticamente liquidato nella conferenza prepartita di sabato: al suo posto si cercherà un portiere di esperienza, perché di portieri giovani e di prospettiva ce ne sono già due in casa (Mancini dixit). Cech è il sogno ma costa caro, Reina potrebbe essere la soluzione low cost. Sullo sfondo rimangono Marchetti e Romero: non due novellini, ma obiettivamente non al livello dei due sopracitati.

Ranocchia, non una certezza nel reparto arretrato dell'Inter

Ranocchia, non una certezza nel reparto arretrato dell’Inter

2) Difensore/i centrale/i: a finire sul banco degli imputati ieri è stato Ranocchia, complice con Handanovic del pasticcio che ha portato al secondo gol del Genoa. In rosa al momento nessun difensore è sicuro di far parte del progetto futuro: tra i “titolari” il capitano soffre di amnesie troppo frequenti e preoccupanti, Juan è stato dirottato sulla fascia perché non fornisce adeguate garanzie in mezzo e Vidic è tormentato da troppi problemi fisici per garantire un’intera stagione al top; poi ci sono le “riserve” Andreolli e Felipe: il primo ha le valigie in mano per lo scarso minutaggio concessogli in stagione, il secondo è arrivato come “tappabuchi” a gennaio e difficilmente sarà confermato. Anche restando ottimisti, almeno un difensore centrale di livello internazionale dovrà arrivare per essere subito titolare: Murillo è già preso, ma è giovane e spesso tormentato da infortuni, quindi sarebbe pericoloso affidarsi solo a lui; un altro nome in auge è quello di Skrtel: lo slovacco, con la sua esperienza e la sua leadership potrebbe essere il profilo ideale, ma c’è da trattare il suo cartellino con il Liverpool.

3) Terzino sinistro: Mancini si è reinventato Juan Jesus in quel ruolo, un po’ per garantire maggiore protezione al reparto arretrato, un po’ per toglierlo da in mezzo alla difesa, dove il brasiliano pasticcia troppo. La soluzione tuttavia non sembra definitiva e quindi, tenendo conto della bocciatura di Dodò e dell’incertezza intorno a Nagatomo, sarà necessario reperire un altro esterno sul mercato: si fanno i nomi di Zukanovic, Mayke e Masuaku. Il primo è praticamente ufficiale: al Chievo andrà Schelotto più un piccolo conguaglio. Tuttavia non sembra poter essere il titolare della fascia sinistra, quindi si potrebbe decidere di puntare su un altro elemento: sia Mayke (che è un terzino destro) che Masuaku sono ottimi prospetti, ma bisogna fare i conti con le incognite età e scarsa competitività dei campionati di provenienza.

4) Centrocampista centrale: Medel fa il suo, ma per il gioco di Mancini quello del perno davanti alla difesa è un ruolo troppo

Yaya Tourè e Mancini ai tempi del Manchester City

Yaya Tourè e Mancini ai tempi del Manchester City

importante per essere affidato ad un semplice mediano di rottura. L’errore contro la Juve ha messo in luce tutti i limiti di un giocatore che spesso perde lucidità e consegna il pallone nelle mani degli avversari in zone del campo troppo pericolose. Yaya Touré è il sogno di tutti in casa nerazzurra: Mancini ha fatto il suo, ora tocca al duo Ausilio/Thohir riuscire ad accontentare il City sul piano economico. Thiago Motta rappresenta probabilmente l’alternativa, anche se non è detto che la rivoluzione che si prospetta in mezzo al campo (rischiano il posto Guarin, Kuzmanovic e Obi) non permetta al club milanese di riportare a casa anche uno degli eroi del Triplete.

 5) Esterno d’attacco: Lucas Podolski tornerà in Inghilterra a fine stagione e quindi la coperta là davanti sarà di nuovo corta. Certi del posto sono Icardi (rinnovo permettendo), Palacio e Shaqiri, con Hernanes che si sta giocando la riconferma a suon di prestazioni da 8 in pagella: troppi pochi elementi per il progetto di 4-2-3-1 che ha in testa Mancini. Ecco allora che servirà un altro esterno d’attacco/seconda punta per rinforzare la squadra nerazzurra: sfumato Dybala e bloccato Biabiany (le visite mediche di luglio decideranno se il francese sarà tesserato o meno), Ausilio sta cercando l’elemento giusto sul quale reinvestire la maggior parte dei soldi che Thohir gli metterà a disposizione. Il valzer è appena iniziato e i partecipanti sono molti: Fekir, Jovetic, Lamela e Iago Falque sono i principali indiziati e – a meno di occasioni nel corso della sessione estiva di calciomercato – tra questi salterà fuori il nome del nuovo attaccante a disposizione di Mancini.

@jacopogino

Classe '94, studente presso la facoltà di giurisprudenza di Torino. Aspirante giornalista, cerco di unire qualità nella scrittura, nuove idee e, quando serve, una buona dose di ironia. Perché leggermi? Perché non scrivo mai cose banali e cerco sempre di proporre nuovi spunti interpretativi sui temi di cui parlo

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