Moto Gp
MotoGP, 5 motivi per non perdere l’#ItalianGP del Mugello
Nell’entroterra della Toscana, che ci invidia tutto il mondo, tra le montagne e i boschi di Scarperia (località in provincia di Firenze), si estendono i 5.245m dell’Autodromo Internazionale del Mugello, uno dei tracciati più suggestivi e sicuri al mondo. Anche se dal 1988 diventa proprietà della Ferrari che rinnova le struttura e vie di fuga, il disegno rimane uguale come alla sua creazione, nel 1972 dall’ingegner Giancarlo Agnoletto. I suo dislivelli e le 15 curve, sono ottime per test e collaudi, (utili a macchine e moto) ma anche appuntamento fisso del motomondiale fin dal 1976 con il GP d’Italia. Di fatto, dal 29 al 31 maggio si svolgerà il sesto gran premio della stagione (per il Mugello Circuit è il 29° anno che ospita il top delle due ruote), evento da non perdere, eccovi cinque motivi validi:
1. AL MUGELLO NON SI DORME– Le tribune naturali regalate dalle montagne intorno ai 170 ettari su cui si estende il circuito, ospitano tifosi di tutte le età, da tutta l’Europa e non solo, che arrivano fin da giovedì per accamparsi e far festa. I fans non si riposano neanche la notte, e con musica ad alto volume e rombo dei motori, continuano ininterrottamente fino alla domenica sera. Il sabato notte c’è la tradizionale festa del motore sacrificato (sgasate a fuori giri fino allo scoppio). Se invece preferite la comodità della tribuna coperta, qui sono disponibili 4500 in tribune coperte da pannelli fotovoltaici a dimostrazione della eco sostenibilità della struttura.
2. AL MUGELLO C’E’ LA CARNE E IL COLTELLO– Il piatto più famoso della zona è la bistecca alla fiorentina (T-bone steak) che gli scarperinesi, anche se il nome fa pensare tutta altro, preparano con l’aiuto dei coltelli prodotti nei piccoli laboratori artigianali in cui ci si imbatte girando le vie del piccolo borgo medievale, Scarperia. Per chi ne volesse sapere di più, al’interno del Palazzo dei Vicari, nel centro paese, è possibile visitare il Museo dei Ferri Taglienti, dove si ripercorre la storia di un’intera comunità, attraverso l’evoluzione di una manifattura, oggi dedita quasi esclusivamente alla produzione di pezzi da collezione.
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3. AL MUGELLO SI STACCA 15 VOLTE- Il tracciato toscano incanta piloti e spettatori con i suoi dislivelli e chicane veloci, talmente famose da essere nominate una ad una (le Arrabbiata 1 e 2, la Casanova Savelli, la Luco, o la San Donato che è la prima e la più lenta, cc.) e stra conosciute oramai a memoria da tutti gli appassionati.
4. AL MUGELLO SI E’ VINTO– L’Inno di Mameli ha suonato 36 volte nei 29 anni di GP per tutte le classi del motomondiale. Nel 2008, quando in tutte tre le classi ha trionfato un pilota italiano (125cc Simone Corsi con l’Aprilia; 250cc Marco Simoncelli che rimarrà per sempre nei nostri cuori, in sella alla Gilera; MotogP Valentino Rossi con la Yamaha) avevamo toccato il celo con un dito.
5. QUEST’ANNO GUERRA SICURA AL MUGELLO– Per la sesta gara della stagione si preparano ingredienti bollenti. Al centro c’è Rossi, leader nel mondiale, che al Mugello ha vinto più di tutti (nove volte:in MotoGP nel 2002 e 3 con la Honda, e dal 2004 al 2008 con la Yamaha, e con l’Aprilia, nel 1997 in 125cc e nel 1999 nella 250cc), non sarà facile da battere neanche dal Dovi e il Maniac (con la spalla dolorante) nazionali e le loro #Ducati Desmosedici GP15 che si sono allenati tre settimane prima su questa pista in occasione dei test privati. A mettere benzina sul fuoco, ci sono anche i tre piloti spagnoli (Marquez e Pedrosa con la Honda e Lorenzo con la Yamaha) a cui forse si aggiunge anche Crutchlow. Da quanto visto finora, questi 6/7 elementi, “shakerati” in griglia insieme agli altri, in gara danno il via alle esplosioni dal primo all’ultimo giro.
See you there…