Ciclismo
Giro d’Italia: il giorno dell’Abetone. La presentazione della quinta tappa

La quinta tappa del Giro d’Italia è un percorso di 152 km totali con partenza da La Spezia e arrivo sull’Abetone, in Toscana. Si tratta ancora una volta di un percorso di media montagna, ma, per la prima volta, l’arrivo sarà in salita. Nonostante quest’ultimo particolare, la tappa non è selettiva come si potrebbe pensare.
LA TAPPA
L’inizio della quinta tappa è soft: la partenza, infatti, sarà in pianura e la prima scalata, è la non impossibile Foce Carpinelli. La lunga discesa in Garfagnana e il tratto successivo in falsopiano avvicina alla salita finale verso l’Abetone. La vera faticaccia inizia a La Lima (17 km). Questo tratto della montagna pistoiese, attraversato appunto dal fiume La Lima, è un troncone di circa 8 km con pendenza media del 7% e massima del 10%. Negli ultimi 5 km la salita è molto più morbida. Infine, ecco la scalata dell’Abetone: 17,3 chilometri, al 5,4 per cento. Le pendenze più ostiche sono concentrate nella parte centrale, mentre i primi e gli ultimi chilometri spianano notevolmente con pendenze abbondantemente sotto il 5%.
Il rettilineo finale, invece, è lungo 100 metri e tutto in salita, al 5 per cento (fondo in asfalto della larghezza di 5,5 metri).
CURIOSITA’
L’Abetone è una montagna storica per il Giro s’Italia. La sua prima apparizione alla “corsa rosa” è datato 1928. Al suo nome è legato uno degli eventi storici più emozionanti del Giro.
Su questa salita è infatti nato, nel 1940, il mito di Fausto Coppi. Il “Campionissimo”, nel Giro di quel’anno, piazzò una mitica volata proprio sulla montagna toscana e vinse la corsa arrivando per primo a Modena, dopo una fuga di un centinaio di km. Oltre a tanti passaggi, l’Abetone è stato sede di tappe per tre volte nella storia del Giro d’Italia: nel 1954 (tappa vinta da Gianneschi), nel 1959 (dove trionfò Gaul) e nel 2000 (successo di Casagrande).
Davide Luciani
















