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Il Grifone non riesce a spiccare il volo

GENOVA, 27 FEBBRAIO – Il Genoa sta vivendo l’ennesima stagione al di sotto delle aspettative delineatesi ad inizio campionato. L’intento della società rossoblu era quello di fare in modo che la squadra potesse imporsi nella parte alta della classifica, lottando fino al termine della stagione per un posto valido per l’accesso ad una delle coppe europee. Il campionato del Grifone ha però presto messo in allarme tifosi e dirigenza, che in corsa ha deciso di cambiare guida passando da Alberto Malesani, subentrato a Ballardini nella scorsa estate, a Pierpaolo Marino. L’ex allenatore di Parma e Udinese non è riuscito a fare meglio del proprio predecessore e la formazone ligure si trova ancora immischiata nella parte destra della classifica a soli 7 punti dalla terzultima posizione, occupata dal Lecce.
Visto il valore delle avversarie, specialmente di quelle adagiate sul fondo della graduatoria, il raggiungimento salvezza non dovrebbe essere in dubbio. La realtà dei fatti spinge però il collettivo genovese a mantenere alta la guardia e a non lasciare troppi punti per strada. La squadra può comunque contare su un terminale offensivo di rara efficacia come Rodrigo Palacio. Il bomber argentino, autore di 15 reti in 24 partite disputate, ha spesso evitato ai suoi il tracollo, come avvenuto appena la scorsa domenica contro la Fiorentina, raggiunta sul 2-2 nel finale proprio grazie ad un guizzo dell’ex bomber del Boca Juniors, che ha scongiurato la quattordicesima caduta del torneo.
È tuttavia esposto alla luce del sole l’impegno che la dirigenza, capeggiata dal presidente Enrico Preziosi e dal direttore sportivo Stefano Capozucca, ha impiegato in sede di mercato. Sono stati tanti i giocatori passati per Marassi nelle ultime stagioni, forse troppi. La rosa, spesso ritrovatasi stravolta da una stagione all’altra, non ha potuto vivere la giusta situazione di equilibrio di cui avrebbe avuto bisogno. Alla base del mancato volo del Grifone potrebbe esserci proprio questo: poca pazienza nell’aspettare una graduale crescita della squadra.
Alessio Tuveri
