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Lo strano caso di Jeremy Menez
Pubblicato
7 anni fa|

Jeremy Menez nasce a Longjumeau il 7 maggio del 1987, muove i primi passi nel Sochaux, squadra con la quale all’età di 16 anni viene tesserato con la prima squarda diventando il più giovane della storia della Ligue 1 a firmare un contratto professionistico. Nei primi due campionati disputati ottiene 55 presenze e realizza 7 goal, ma Jeremy non si ferma e a diciassette anni e otto mesi in sette minuti realizza una tripletta contro il Bordeaux diventando il più giovane giocatore in assoluto ad aver ralizzato un atripletta in Ligue 1. Nel 2006 passa al Monaco squadra nella quale rimarrà per due stagioni disputando 57 gare e mettendo a segno 14 reti, la sua classe comincia a far parlare di se anche fuori dai confini francesi, il suo talento è indiscutile, ma la paura degli addetti ai lavori è che la testa lo possa frenare, persino Zidane si è espresso su di lui dicendo che: “È un bravo giocatore, però deve giocare, perché per me è un talento: è giovane, è un po’ come Cassano, però bisogna farlo giocare, non devi “prendergli” la testa“.
ROMA – Nel 2008 è la Roma a voler puntare su di lui, in Francia viene soprannominato “Mago Houdini” e la dirigenza giallorossa decide di investire 10,5 milioni di euro per portarlo alla Capitale. La prima stagione non è delle migliore, ci sono tante aspettative attorno al ragazzo che brilla ad intermittenza, così a fine stagione il rapporto non è molto soddisfacente 29 presenze con soli 4 goal, la stagione seguente decide di cambiare il numero di maglia e passa dal 24 al 94, numero che indica il sobborgo in cui è cresciuto, purtroppo il risultato non cambia ed i tifosi cominciano a non vederlo di buon occhio, realizza solamente una rete in 23 gare, alla fine della terza stagione decide di cambiare aria.
PARIS SAINT GERMAIN – Approda al Paris Saint Germain nel 2011, e alla seconda stagione con la maglia dei parigini, sotto la guida di Carlo Ancellotti diventa uno dei punti fermi della squadra, conquistando i primi titoli in carriera, campionato francese e supercoppa di Francia. Nella stagione successiva, complici gli arrivi di nuovi giocatori, passa da titolare a riserva, Menez non trova continuità e il suo rendimento torna altalenante, il giocatore non riesce ad effettuare quelle giocate che l’anno reso famoso e alla scadenza del contratto decide di far ritorno in Italia.
MILAN – All’inizio di questa stagione il Milan decide di puntare forte sul talento francese, il giocatore ha realizzato 16 reti diventado di fatto il capocannoniere della squadra rossonera, ha fatto intravedere delle giocate per le quali i tifosi l’hanno soprannominato “FenoMenez“, ma ha dimostrato ancora una volta che il suo rendimento è troppo altalenante per essere l’unico a caricarsi la squadra sulle spalle, il culmine è arrivato nell’ultima giornata di campionato, dopo una prestazione da comparsa viene espulso ingiustamente, ma per le frasi rivolte al direttore di gara il giudice sportivo lo squalifica per quattro giornate.
La classe è indiscutibile, il suo dribbling è una gioia per tutti gli amanti di questo sport, ma il suo rendimento altalenante rischia di offuscare il campione, che all’età di 28 anni non ha più molto tempo per sbocciare definitivamente.
Luca Minetti
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