Basket
Thunder fuori dai Playoff: ecco i perchè del fallimento di Okc
Si può avere il miglior realizzatore dell’Nba – candidato peraltro al titolo di Mvp – e non riuscire ad arrivare ai Playoff? A quanto pare sì, e la dimostrazione ce l’hanno offerta nell’appena terminata Regular Season gli Oklahoma City Thunder. Non è bastata ad Okc la straordinaria stagione di Russell Westbrook per centrare l’obiettivo minimo prefissato, che data l’assenza ad oltranza di Kevin Durant poteva essere solo il raggiungimento della Post Season.
NON SOLO INFORTUNI – Il fallimento della squadra di Coach Brooks è imputabile al referto dell’infermeria? Anche, ma non solo. Certo, il non avere KD praticamente per tutta la stagione ha influito parecchio su morale e risultati dei Thunder, e ad onor del vero, se di Playoff si è potuto parlare fino all’ultimo giorno è stato solo grazie all’ottimo rendimento generale perseguito con in campo il numero 35. Oltre alla loro stella, i Thunder hanno anche dovuto fare a meno nell’ultimo mese di Serge Ibaka, autentico trascinatore di carrette nel momento più complicato della stagione, quando oltre a Durant mancava anche Westbrook. Senza lo spagnolo di origine congolese la difesa si è liquefatta, e l’ingresso nel roster di Kanter non è servito a dare compattezza al reparto lunghi. Il turco e Waiters dovevano essere gli uomini capaci di raddrizzare una Stagione Regolare nata male e sviluppatasi peggio, ma il restyling non ha sortito grossi effetti. Così, a cadere potrebbe essere la testa di Brooks, incapace di trovare un’alternativa efficace al “palla a Russell e poi vediamo”.
WESTBROOK O WESTBRICK? – A guardare i numeri, l’unico salvabile nella disastrata stagione di Okc è proprio Westbrook. Protagonista all’All Star Game, 11 triple doppie stagionali, media punti di 28.1. Cifre astronomiche, ma che nascondono un vizio di fondo. Ad esempio, nella terzultima gara di Regular Season contro i Pacers, Russell ha messo a referto 54 punti, ma con 43 tiri effettuati. Questi sono i dati di un giocatore che per l’ennesima volta ha dimostrato di essere uno splendido secondo violino, ma sicuramente non un uomo franchigia. Inutile girarci attorno, l’immediato futuro di Okc passa solo dall’integrità fisica di Kevin Durant, l’unico capace di riportare i Thunder ad accarezzare l’anello sfiorato nelle ultime stagioni.