Prima Pagina
Da Nocerino a Pereyra: Allegri è il mago dei centrocampisti
Cos’hanno in comune Andrea Lazzarri, Antonio Nocerino e Roberto Pereyra? Aver incontrato il tecnico ideale al momento giusto. Cambiano le squadre, passano gli anni, mutano i nomi, ma Allegri mantiene sempre il suo marchio di fabbrica: il centrocampo. L’allenatore livornese esalta, meglio di chiunque altro, le caratteristiche dei mediani che ha a disposizione. Le chiavi tattiche sono tre: linea a tre (più un trequartista centrale, all’occorrenza punta esterna), equilibrio in fase difensiva e velenosità negli inserimenti offensivi.
IL VIZIO DEL GOL, LA MIGLIORE DELLE VIRTÙ – L’ultima invenzione di Allegri è la valorizzazione di Pereyra, sbarcato l’estate scorsa a Torino tra non pochi mugugni e ora elemento imprescindibile dello scacchiere juventino. Lo dice la media voto impressionante del Tucuman e, sopratutto, l’ottimo feeling con la rete trovato nelle ultime settimane. Che fosse un ottimo centrocampista si sapeva, ma il vizio del gol era la virtù mancante per farne un grande giocatore. Gli acuti con Empoli e Fiorentina (quattro reti e quattro assist complessivi in questa stagione), dimostrano l’evoluzione dell’argentino, degno erede di Arturo Vidal. Allegri non è nuovo a miracoli del genere. Capitò con Lazzari a Cagliari nella stagione 2009/10 (7 reti e 5 assist, oro colato per uno che non è mai stato un fulmine di guerra) e con Nocerino, capace di andare addirittura in doppia cifra nel primo anno di Allegri al Milan (stagione 2011/12). Un’impresa titanica, specie se si considera che il napoletano è un umile elemento di contenimento. Migliorare il centrocampo più forte del mondo sarebbe stato difficile per chiunque ma non per Allegri, il mago dei centrocampisti. Pereyra ringrazia e timbra il cartellino.
@antoniocasu_