Milan
Mr Zong per un Milan “da bere”: il futuro arriva dall’Oriente
L’offerta è di quelle da pensarci su. Magari, seduti ad un tavolo a sorseggiare un bel bicchiere di Future Cola invece del solito cognacchino. Il progetto di rilancio del Milan arriva da Oriente: dopo Mr Bee Taechaubol, ecco Zong Qinghou, uno che “tocca tutto”, in affari con Wang Jianlin proprietario dei colossi Infront e Dalian Wanda Group. Per dirla in parole spicciole: una vagonata di soldi, tanti e graditi ad uno come il presidente del Milan che da sempre ammira chi si esprime col linguaggio del tintinnio del denaro. Quel denaro che negli ultimi anni non è stato speso a sufficienza per allestire una squadra competitiva. Il club rossonero, riportato in auge a metà degli anni ’80 proprio da Berlusconi, ha conosciuto sotto la sua presidenza un periodo di massimo splendore. Ora però bisogna correre ai ripari, prima che il tifoso rossonero veda corrodersi in pochi anni i trionfi di decenni.
CHE SIA LA VOLTA BUONA? – La soluzione interna, intesa come una cordata italiana che possa rilevare la maggioranza delle quote societarie, non è fattibile. Come già successo per l’Inter e parzialmente col Genoa (nella “Giochi Preziosi” del patron Preziosi sta subentrando l’imprenditore di Taiwan Lee), anche il Milan dovrà rifarsi gli occhi a mandorla. “Mr Zong” è un imprenditore potentissimo, in Oriente e non solo: è tra i primi cento uomini più ricchi del pianeta, con tutte le garanzie del caso, e non è al primo tentato “assalto” alla bandiera rossonera. Già l’anno scorso conobbe Barbara Berlusconi, durante un viaggio d’affari di quest’ultima, volto alla ricerca di potenziali investitori. Forte del suo patrimonio di oltre 11 miliardi di dollari, non si farebbe problemi nel rilevare una quota parte del pacchetto azionario con un piano triennale: entrare come socio di minoranza insieme al socio Jianlin per poi rilevarne, in tre anni, il 75% del totale. Un opera di risanamento potenzialmente allettante che potrebbe indurre il patron rossonero a mollare la presa dopo quasi 30 anni al timone della società di via Aldo Rossi.
TERRA DI CONQUISTA – Un parere, anche piccolo, Berlusconi sarà tentato a chiederlo a Moratti, che seppur a malincuore si è trovato a cedere la sua Inter al milionario Thohir. Doloroso o meno, per stare al passo coi tempi le carrellate di soldi provenienti dall’ Est servono eccome per rilanciare il prestigio di una società, come il Milan, che ha tifosi e un merchandising attivo in tutto il globo. Ovviamente non sarà soltanto il vil denaro a decretare il risultato sportivo di una squadra. Nel calcio si può accettare tutto, anche i compromessi, ma i colori rimangono sacri: la “ricetta Paolillo” di fondere le due squadre di Milano per ridare competitività al calcio italiano, questa proprio non sarebbe andata giù a nessuno.
Manlio Mattaccini