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Eder: per Mancini non sono italiano ma per fortuna o purtroppo lo sono
Materia “proverbi applicati al calcio”; lezione di oggi “botta e risposta”. Relatori: Mancini ed Eder
Andiamo a sviluppare il tema. La botta:”in nazionale non devono giocare gli oriundi, ma solo italiani nati in Italia”. (Roberto Mancini). La risposta:”Gooooooooolllll!!!!!!!” (Eder, oriundo secondo Mancini, dopo il gol del definitivo 2-2 dell’Italia contro la Bulgaria).
CHI E’ ITALIANO – Non è una domanda strana: ogni volta che si fa una considerazione sulla nazionalità e, più in generale, sulla razza di qualcuno, si affronta un concetto molto labile, in cui è facile andare a sbagliare. E’ italiano chi è nato in Italia? Ma allora Rossi, nato a New York, non dovrebbe giocare e Perrotta, nato in Inghilterra, non avrebbe mai vinto il mondiale con l’Italia. E’ considerato oriundo Vazquez, nonostante la madre sia di Padova: allora è oriundo chi non ha entrambi i genitori italiani? Ma allora Montolivo, che ha la madre tedesca, non dovrebbe mai giocare per l’Italia! E cosa dire di Ogbonna, El Shaarawy, Balotelli? Per Mancini non andrebbe bene nessuno di loro. Il problema non è che Mancini abbia espresso un’opinione personale, che in quanto tale può essere condivisibile o meno, ma che, avendola espressa in maniera così lata, l’abbia resa praticamente inapplicabile. Aggravandola poi con un’altra “opinione”: “La Germania ha vinto con gli oriundi? Sì, ma erano tutti nati in Germania…”.Come Klose, vero? Campione del mondo con la Germania, nato nella tedeschissima Opole che stranamente si trova in Polonia. Chi è Italiano? Neanche Tardelli lo spiega
IL MERCATO INVERNALE DELL’INTER – Il problema però è un altro. Tutti saranno d’accordo nel dire che in nazionale i giocatori, oltre ad essere italiani, devono essere i migliori possibili che il campionato esprima. Beh, si potrà ammettere che da questo punto di vista l’Inter non aiuta affatto la nazionale, come si è potuto notare nel mercato invernale. Tra gli acquisti “titolari” non figura nessun italiano, mentre tra le cessioni c’è quella di Bonazzoli, uno dei più promettenti giovani italiani in cui evidentemente l’Inter non credeva. E il mercato chi l’ha deciso, se non Mancini? Tra l’altro, la “sua” Inter si è sempre vantata di accogliere tante nazionalità diverse, di essere davvero Internazionale. In parole povere? Opinione o non opinione, non si ha alcun diritto di pretendere dagli altri cose in cui si è i primi a non credere.