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Roma, Garcia abbandonato nel villaggio?
Sembrano passate almeno 4 o addirittura 5 stagioni da quando un allenatore arrivava dalla provincia francese a dare speranza a un gruppo di ragazzi abbandonati da un intera tifoseria dopo una nefasta serata di Coppa Italia. A pagare dopo quella stagione fu la figura di Franco Baldini, figura in contrasto con quella dell’altro dirigente dell’ala sportiva della società giallorossa, cioè Walter Sabatini. La Roma necessitava di un uomo capace di attirare su di se tutto lo stress di ambiente e squadra, figura ritrovata in Rudi Garcia, vero e proprio deux ex machina della rinascita giallorossa. Quella tra Garcia e la Roma sembrava una storia destinata a durare a lungo, invece il “naufragio” si è ormai compiuto nella serata di ieri, quando la Fiorentina è stata solo l’ultima di una lunga serie di squadre capaci di arrivare all’Olimpico e strappare risultati positivi.
L’INIZIO DELLA FINE – Sarebbe troppo banale ridurre tutti i problemi all’1-7 subito ad opera del Bayern Monaco, perché la squadra pur senza definitivamente rialzare la testa ha provato a tener botta. Sorgono maggiori dubbi invece dal post eliminazione Champions. Serata nefasta dal quale la Roma ha smesso di perdere partite ma non ha più smesso di perdere punti. 19 partite tra Serie A, Coppa Italia e Europa League con 5 vittorie, 11 pareggi e sole 3 sconfitte, dagli effetti però pesantissimi. 2 con la Fiorentina che hanno fatto uscire la Roma da Coppa Italia e Europa League e una con la Sampdoria, che ha fatto arrivare agli specchietti giallorossi i dirimpettai della Lazio, ormai distanti solo 1 punto, anche se la differenza appare ancor maggiore da un punto di vista tecnico.
GARCIA PIU’ SOLO? – E anche la leadership di Garcia sembra definitivamente persa. Non può essere felice del suo lavoro Walter Sabatini, da sempre voglioso di sviluppare un lavoro sui giovani e che ha visto lentamente scomparire i pupilli Sanabria e Paredes oltre a un Ucan capace di collezionare una manciata di minuti. Non è felice lo spogliatoio, che dopo le critiche di De Sanctis sulla mancanza di un “piano B” tattico ieri è andato sotto la curva abbandonando Garcia. Non è contenta la tifoseria, che a marzo intravede l’ennesima rivoluzione. Paradossale, per una squadra che fino a 2 mesi fa si trovava a -1 dalla Juventus, in corsa per Coppa Italia, Europa League e dopo un figurone nei gironi di Champions. Paradossale per Garcia, ormai sempre più solo in difesa del suo villaggio.
Dario Di Ponzio