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Superpippo vs l’Aeroplanino: sfida tra bomber in panca
L’uno è il tassello fondamentale della Fiorentina, l’altro l’ultima ruota di quel disastrato carro chiamato Milan : Montella e Inzaghi, Vincenzino e Superpippo, la classe e l’opportunismo. Le situazioni di questi due tecnici sono agli antipodi, un po’ come lo sono state le loro carriere da calciatori, eppure stasera si sfidano al Franchi in quella che è chiaramente l’ultima chiamata per il Diavolo e la chance di ripartire per la Viola.
INZAGHI – In campo trovava il goal come nessuno e non è un caso abbia vinto tutto, mentre in panchina “andiamo malino”, (de)merito della sua poca esperienza e di una rosa molto lontana dalla perfezione, eppure Inzaghi non molla l’osso e continua il suo lavoro nella convinzione di potersi risollevare e riprendersi la fiducia della sua dirigenza, lui che grazie alla sua grinta è sopravvissuto a una serie infinita di infortuni e con una professionalità leggendaria è stato capace di stupire anche sul finire della sua avventura sul rettangolo verde. Ora è confinato in panchina con le spalle al muro e un avversario temibile di fronte, ma a voler essere onesti il match di Firenze potrebbe essere tanto l’ultima goccia prima di far traboccare il vaso quanto l’occasione perfetta per riprendere un cammino che fino a Dicembre è stato eccellente, prima di complicarsi (forse) in maniera incontrovertibile…
MONTELLA – Con scarpini e parastinchi era uno spettacolo, ma immerso nel suo cappotto e messo a capo di un gruppo è ancora meglio: Montella ha l’aria del predestinato. Lo sa la Roma che l’ha forgiato, non ci ha creduto e si mangia ancora oggi le mani; lo sa il Catania, il contesto giusto per iniziare la sua avventura da mister ; lo sa la Fiorentina, la sua casa da più di 3 anni, il luogo e la squadra ideale per esaltare i dettami tattici di un visionario che ha sempre messo in condizione i suoi ragazzi di fare la cosa più difficile che si possa mettere in atto su un campo da calcio: giocare semplice. La sfiga è contro di lui come testimoniano gli innumerevoli infortuni che falcidiano i gigliati da qualche tempo, ma ha dalla sua Salah che in questo momento rappresenta probabilmente l’arma più letale del campionato. Si tratta solo di mantenere la concentrazione e non ricadere in scivoloni come quello contro la Lazio, al resto ci pensa l’Aeroplanino!
Jacopo Bertone (@JackSpartan92)