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Suicidio Inter nella tana dei Lupi

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Roberto Mancini, tecnico dell'Inter

L’Inter si suicida con tre errori difensivi clamorosi. E i lupi, si sa, non sono animali misericordiosi… Questa l’estrema sintesi del match d’andata valido per gli ottavi di finale di Europa League tra Wolfsburg e Inter. Palacio illude al minuto 5 portando in vantaggio i nerazzurri, ma se l’attacco funziona (bene infatti anche Icardi e Shaqiri), la difesa rovina tutto rendendo complicatissima la qualificazione.

Juan Jesus, principale colpevole in Wolfsburg-Inter

Juan Jesus, principale colpevole in Wolfsburg-Inter

NON SI SALVA (QUASI) NESSUNO – Dietro le cose proprio non funzionano. Sul primo gol del Wolfsburg – incornata di Naldo su calcio d’angolo – la colpa è tutta di Juan Jesus: l’ex difensore dell’Internacional di Porto Alegre si perde il connazionale, che salta tutto solo in mezzo all’area e rimette in partita i padroni di casa. Questo è il terzo errore consecutivo (dopo i due abbagli contro il Napoli) del difensore brasiliano, che conferma le sue gravi mancanze tattiche e di concentrazione. Il secondo gol nasce dalla frittata fatta tra Carrizo e Juan (sì, sempre lui): il portiere argentino gioca male il pallone con i piedi, il difensore risulta troppo statico e si fa anticipare da Vieirinha, che si invola e mette in mezzo un pallone che De Bruyne deve solo insaccare. E qui la domanda sorge spontanea: perché Mancini decide di lasciare in panchina uno dei portieri migliori al mondo per far giocare il secondo in una partita così importante nell’economia di un’intera stagione? A posteri l’ardua sentenza. Il terzo gol nasce da una leggerezza dell’appena entrato Vidic: il serbo prima sbaglia il rinvio, poi per recuperare il pallone commette un fallo stupido sulla trequarti; il calcio di punizion di De Bruyne, sul quale c’è da sottolineare ancora un errore di Carrizo (che non copre il suo palo), comporta il gol del definitivo 3-1. Tre errori grossolani ed evitabili da parte dei singoli hanno quindi consegnato la partita – e forse la qualificazione – ai tedeschi. Infine non si salvano nemmeno i terzini: Santon spinge bene ma si fa trovare spesso impreparato negli affondi dei padroni di casa, D’Ambrosio non eccelle in nessuna delle due fasi. L’unico a salvarsi nel reparto arretrato è dunque capitan Ranocchia: il centrale umbro conferma la buona prestazione di Napoli con una gara in sicurezza e respinge al mittente le critiche di chi lo considerava il principale colpevole dei tanti gol presi dai nerazzurri.

NON TUTTO E’ PERDUTO –  Il risultato è pesante, troppo per quanto visto in campo. L’Inter nella prima mezz’ora si è dimostrata una bella squadra, capace di giocare da dietro e mettere in seria difficoltà la seconda potenza della Bundesliga. Putroppo nella restante ora di gioco la Beneamata ha lasciato troppo terreno agli avversari, pagando gli errori difensivi e subendo la potenza notevole dei tedeschi dalla trequarti in su. L’attacco però può dare soddisfazioni: Icardi è sempre più uomo-squadra (proprio il difetto che gli veniva imputato con più veemenza), Palacio continua a segnare in Europa – e si è mangiato pure un altro paio di occasioni – e Shaqiri ha dimostrato con i suoi strappi di poter far male alla difesa bianco-verde. Per passare servirà un 2-0 casalingo: i nerazzurri hanno dimostrato che segnare non è un problema, mentre sarà molto più difficile mantenere la porta inviolata.

@jacopogino

Classe '94, studente presso la facoltà di giurisprudenza di Torino. Aspirante giornalista, cerco di unire qualità nella scrittura, nuove idee e, quando serve, una buona dose di ironia. Perché leggermi? Perché non scrivo mai cose banali e cerco sempre di proporre nuovi spunti interpretativi sui temi di cui parlo

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