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Bye bye Handanovic. Per il sostituto l’Inter è ad un bivio

In casa Inter impazza il toto portiere: Samir Handanovic sembra pronto a salutare la Pineatina dopo tre anni di militanza: una parentesi agrodolce per il portiere sloveno, che da un lato si è consacrato come uno dei portieri migliori al mondo, ma dall’altro è rimasto impantanato nella crisi nerazzurra, non riuscendo a giocare nei palcoscenici che meriterebbe. E così – complice un contratto in scadenza nel 2016 e la necessità da parte dei nerazzurri di reperire soldi freschi per il mercato – l’addio sembra ormai certo. L’Inter si “accontenterebbe” di 15 milioni, ma dovrebbe poi reperire sul mercato un sostituto all’altezza.
TUTTO SU PERIN – Si parla per l’estate di un forte interessamento dei nerazzurri per Mattia Perin, giovane portiere che sta facendo benissimo con il Genoa, tanto da guadagnarsi la fiducia di Prandelli prima – che l’ha convocato per il Mondiale in Brasile – e di Conte poi – che l’ha designato come erede di capitan Buffon. Talento indiscusso, Perin ha avuto la fortuna di ricevere la fiducia della società che l’ha fatto crescere: dopo un anno di prestito al Pescara (non ad altissimi livelli, visti i 66 gol subiti in 30 presenze e la retrocessione a fine stagione), per lui si sono aperte le porte del club più antico d’Italia. Il Genoa ha creduto in lui, l’ha aspettato e ora sta godendo i frutti di una crescita esponenziale. Mattia Perin ora è il miglior prospetto italiano nel ruolo e il suo valore si aggira sui 15 milioni. Rifiutata l’estate scorsa la corte del Bayern Monaco, che lo voleva come vice Neuer, ora sembra l’Inter la pretendente più seria per il numero 1 originario di Latina.
IL LUPO PERDE IL PELO MA NON IL VIZIO – Nel dimenticatoio sembra invece rimanere Francesco Bardi, che al secondo anno di serie A sta vivendo l’incubo della panchina. Dopo una stagione su buoni livelli al Livorno il giocatore è stato girato in prestito al Chievo: dopo un ottimo inizio, è stato costretto in panchina dal nuovo allenatore, che gli ha preferito il trentasettenne Bizzarri. Lungi dal criticare le scelte di Maran, che preferisce puntare sull’usato sicuro per ottenere subito la salvezza della sua squadra, qualche appunto invece andrebbe fatto al club milanese, titolare del cartellino di Francesco. Come è possibile che l’Inter non abbia fatto nulla per garantire la crescita del suo giocatore? Bardi è un capitale importante da non disperdere assolutamente, ma i nerazzurri sembrano essersi dimenticati di lui: discorso opposto rispetto al collega Perin, che ha avuto la fiducia della sua squadra e sta ripagando con prestazioni di altissimo livello. L’Inter quindi continua a ripetere i suoi errori: sforna talenti dalle giovanili ma poi li perde per strada, preferendo puntare – e spendere ulteriori soldi – su giocatori provenienti dall’esterno.
IL GIOCO VALE LA CANDELA – Bardi rischia di essere l’ennesimo rimpianto della società meneghina. Se invece l’Inter dovesse decidere di puntare su di lui per il post Handanovic – ma questa non sembra essere la soluzione scelta dalla dirigenza – si troverebbe il portiere del futuro di sicuro talento e soprattutto a costo zero. L’Inter attuale non si troverà nel breve periodo a competere per la finale di Champions League e probabilmente nemmeno invischiata nella lotta scudetto, perciò perché non puntare sul giovane talento cresciuto in casa? In tempo di spending review, risparmiare 15 milioni (e poterli reinvestire in altri ruoli) non sarebbe male. Certamente sarebbe un grande rischio prendere un giocatore che fa panchina al Chievo e schierarlo da titolare tra i pali della Scala del Calcio: eppure non sarebbe la prima volta che ciò accade, vi dice qualcosa il nome Julio Cesar?
