Focus
Sguardo al futuro: le prospettive europee delle grandi d’Italia
Sono passate ormai svariate stagioni dall’ultimo trionfo tricolore in Champions League, a render ancor più logorante tale digiuno è giunta la retrocessione del calcio italiano nel ranking Uefa, in altre parole, il sorpasso da parte di movimenti calcistici che da sempre hanno visto la Serie A dal basso verso l’alto. Negli ultimi tempi però la Serie A ha ricominciato ad ingranare, come testimoniano gli ottimi risultati nella serie cadetta continentale, l’Europa League, così come le nuove politiche dirigenziali delle “majors” del calcio italiano che stanno lentamente emancipando club storici quali Inter, Milan e Juventus dall’apatia del nostro campionato. Alla luce di tutto ciò, possiamo provare ad ipotizzare quale sarà il futuro in campo europeo delle tre squadre italiane più vincenti di sempre.
PERCHÉ L’INTER – La società di Moratti, pardon di Erick Thohir, è senza dubbio la squadra che più di ogni altra, nel panorama calcistico italiano, è cambiata negli ultimi anni. Il biscione ha di fatto cambiato pelle. L’Inter è l’unica squadra italiana, insieme alla Roma, che può contare su nuovi capitali, soldi freschi che potranno render competitiva la società meneghina sul mercato internazionale. Quanto al parco giocatori, i nerazzurri possono e potranno contare su delle giovani promesse dal talento cristallino, su tutti Kovacic e Icardi, in prospettiva, futuri top players. Anche la scelta di Mancini sembra voler richiamare l’inter ai vecchi fasti, l’ex ct dei citizens ha ora alle spalle diverse esperienze significative a livello europeo che potranno tornare utili per un prossimo futuro nell’Europa che conta.
PERCHÉ IL MILAN – Immaginare ora i rossoneri sul tetto d’Europa è pura utopia. Di fatto il club di Via Aldo Rossi sta scontando tutta una serie di pessime decisioni, errori di diversa natura a partire dall’aspetto manageriale a quello strettamente tecnico. Le prospettive dalle parti di Milanello non promettono dunque nulla di buono; le frenetiche successioni in panchina non fanno altro che pesare sul monte ingaggi, già piuttosto limitato. A meno di una qualche rivoluzione improvvisa, il Milan dovrà ripartire con una progettualità ponderata, dovrà perciò plasmare lentamente una rosa competitiva, mattone su mattone, riducendo al minimo il margine d’errore. Al di fuori delle questioni calcistiche vi è poi il discorso legato al nuovo stadio che potrebbe garantire nuovi introiti e ridare slancio al diavolo, con l’augurio che la nuova casa del Milan possa esser teatro di nuovi “mercoledì da leoni” così come lo è stato San Siro per molti anni.
PERCHÉ LA JUVENTUS – Non c’è dubbio che se c’è una squadra nel nostro campionato che, a distanza di pochi anni, possa metter le mani sulla coppa dalle grandi orecchie, quella la Juventus. L’attuale squadra di mister Allegri ha dimostrato infatti di aver acquisito una dimensione europea, crescendo di anno in anno, di campione in campione. I bianconeri inoltre possono contare su un gran numero di giovani dalle belle speranze, sotto contratto, in giro per l’Italia. Pensiamo ai vari Zaza e Rugani, elementi che nel giro di qualche anno potranno fare la differenza anche in in campo europeo. Insomma la vecchia signora si è riportata sui suoi vecchi standard, manca però ancora un gradino però per arrivare a livello delle regine del continente ma l’impressione è che la Juventus si sia messa sui binari giusti.