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Toro, il goleador Glik promette amore a vita

L’ultima al Napoli è la rete che forse rappresenta meglio la forza, l’agilità, l’intuito, l’astuzia di Kamil Glik: non una rete qualsiasi ma la sua sesta rete in campionato, realizzata anticipando l’avversario diretto su corner e spizzando la palla destinata nell’angolo con Andùjar a guardare; non uno stacco perentorio, non un atto di brutale superiorità tra giganti, ma un gol di un giocatore che a 27 anni, dall’alto del suo 1.90 e appena 80 chili, riesce a coniugare sapientemente destrezza e potenza, tanto da farne a tutti gli effetti una seconda punta aggiunta. In Europa Glik ha la migliore media realizzativa tra i difensori e una potenza offensiva pari, se non superiore, a molte seconde punte.
Pupillo di Ventura, Glik ha cominciato a giocare nel nostro massimo campionato – con una certa continuità – appunto nel ‘secondo’ Bari del tecnico genovese, quello della retrocessione dei biancorossi: 17 partite, nessun gol, ma in una squadra dissestata da infamanti vicende extrasportive (fu il Bari dello 0-1 nel derby pilotato con il Lecce), Glik fece un’ottima impressione ma ritornò a Palermo, proprietario del cartellino. Nessuno in Sicilia gli dette credito e nel 2011-2012 passò in compartecipazione al Torino – proprio di mister Ventura – e lì è cominciata l’avventura granata del polacco: nella partita scorsa contro il Napoli il torinista ha toccato quota 122 presenze e 11 gol complessivi; dalla stagione 2013-2014 ha ottenuto la fascia di capitano ed è ormai, per grinta, carisma e anche gol, forse il calciatore più amato dai tifosi granata.
Non ci sorprende che Glik abbia dichiarato a TuttoSport che Torino è la città nella quale vuole continuare a giocare, che gli ha regalato l’emozione di essere capitano, nonché l’opportunità di giocare una competizione europea per la prima volta in carriera. Contratto per lui in scadenza a giugno 2017, ma valore di mercato decuplicato nel giro di 5 anni, e questo grazie al suo attuale allenatore, insieme mentore e scopritore. Parole di fedeltà alle quali crediamo, ma delle quali saremo più certi a fine stagione, con tanti club prestigiosi pronti ad acquistarlo e a ricoprirlo di denaro: per una volta vogliamo pensare che non contino solo logiche commerciali e di bilancio, ma anche la passione e l’amore per una maglia non qualsiasi, ma una maglia granata che gli ha dato forza, una maglia che in effetti gli sembra aderire come una seconda pelle.
Fulvio Fontana

















