Europa League
Italia spauracchio d’Europa League. Stay out of my territory
Succede che un giorno ti svegli e ritrovi l’Italia in cima all’Europa. L’Italia del calcio, s’intende. Per un giorno, s’intende. Ed in Europa League, s’intende. Bene, messi subito a tacere i bacchettoni con queste dovute precisazioni, il punto rimane. Quel che è successo ieri sera è qualcosa di epico per il calcio italiano. Cinque squadre qualificate agli ottavi di finale su cinque. Cinque squadre che hanno vinto la loro rispettiva gara, tra l’altro – e se si aggiunge l’altra bella vittoria della Juventus col Dortmund in Champions martedi, sono sei su sei -, con tutto ciò che di strepitoso ne consegue a livello ranking, dove ora siamo secondi dietro la Spagna nella classifica generale della stagione in corso. Cinque trionfi uno più bello dell’altro. C’è l’Inter che si disfa del blasonato Celtic con una bomba del non più anarchico Guarin, che Mancini sta trasformando in quel che sarebbe sempre dovuto essere: un top player assoluto. C’è il Napoli che annienta il Trabzonspor, puntellando con un 1-0 il 4-0 dell’andata. C’è la Roma che si disfa del rognosissimo – e non solo in chiave sportiva – Feyenoord con un 2-1 che sa di rinascita, di risveglio da un torpore durato troppo a lungo. E poi c’è la Fiorentina, che s’impone da grande per 2-0 su un Tottenham che era vero colosso d’Europa League: con Gomez tornato finalmente Gomez, con Salah che in meno di un mese ha fatto sussultare talmente tante volte i tifosi viola che ormai il motivetto è “Cuadrado chi?”. E poi c’è il Torino. Anzi, c’è la favola del Torino. Quella delle nostre meno accreditata fa l’impresa più bella, trionfando in casa dell’Athletic Bilbao con un 3-2 che è già nella leggenda, perchè nessuna compagine tricolore era finora riuscita a violare il San Mames. Nessuna, prima della grande notte italiana.
MAI COSI NEL POST-CALCIOPOLI – L’Italia del calcio si è svegliata oggi in preda ad uno status di esaltazione insolito. E giustificato. Da tempo immemore i nostri colori non vivevano una notte cosi’. Una notte da padroni, come succedeva un tempo, come dovrebbe succedere sempre e come ci auguriamo succederà più spesso, da oggi in poi. Perchè il passo è stato segnato. Ora non bisogna più avere paura. Ora siamo noi, che siamo tornati a fare paura.
A NYON ALLE 13: STAY OUT OF MY TERRITORY – Quando una squadra italiana si presentava ad un sorteggio di una qualsiasi competizione europea, negli ultimi tempi, i sentimenti dominanti erano sempre gli stessi. Paura ed insicurezza per le nostre, del tipo “Speriamo di evitare questo” “Speriamo di evitare quell’altro”. Spavalderia e sufficienza da parte di tedesche, spagnole, inglesi e chi più ne ha più ne metta: escluso qualche caso, beccare un’italiana era sempre ipotesi gradita. Oggi a Nyon, ore 13 – sorteggio degli ottavi di Europa League – non sarà cosi’. Oggi i rappresentanti delle nostre squadre si presenteranno a Nyon con la consapevolezza di chi sa che può essere il momento della svolta: testa alta, petto in fuori. E sguardo sicuro, del tipo: “Stay out of my territory”. Perchè l’Europa League, con 5 squadre italiane ancora in corsa sulle 16 rimaste – quasi un terzo – è e dovrà essere territorio nostro. Prendiamocela.
Vincenzo Galdieri (Twitter: @Vince_Galdieri)