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Effetto Barbera: è un Palermo da Champions
Tradizione vuole che il Palermo ogni anno costruisca il proprio piazzamento in classifica grazie ai punti ottenuti nel suo stadio, il “Renzo Barbera”, considerato ormai da tempo da qualunque squadra un campo difficile dove solo conquistare un punto potrebbe rappresentare una vittoria. Sarà il calore dei tifosi, l’atmosfera particolare, la “paura” che incute alle squadre avversarie nello scendere in campo e vedere quelle curve piene di bandiere che sventolano, sta di fatto che numeri alla mano “La Favorita” (questa è la sua vecchia denominazione) ha sempre portato bene al Palermo.
I NUMERI DEL PASSATO – Già dalla prima stagione in A (dopo anni di serie minori) nel 2004/05 i rosanero realizzarono ben 34 dei 53 punti totali al Renzo Barbera, con il passare delle stagioni lo scarto tra punti ottenuti in casa e quelli ottenuti lontano dalla Sicilia si mantenne pressoché costante ad eccezione della stagione 2006/07 quando il Palermo, classificatosi quinto, in casa ottenne 30 punti e fuori 28. Nelle stagioni che invece hanno preceduto la retrocessione in Serie B lo scarto è ulteriormente aumentato e il Palermo non è riuscito a fare oltre i dieci punti in trasferta. Altro dato significativo è rappresentato dal numero di vittorie, sempre ad eccezione della stagione della retrocessione (fallimentare sotto ogni punto di vista), la società di Via del Fante ha sempre ottenuto minimo 8 vittorie in casa, il picco massimo è stato raggiunto nella stagione 2008/09 quando arrivarono addirittura 14 vittorie, l’anno seguente il Palermo uscì imbattuto.
I NUMERI ATTUALI – Il giro di boa è stato già superato e gli uomini di Iachini hanno disputato finora al Renzo Barbera dodici gare delle diciannove previste: 25 punti conquistati sui 36 disponibili per merito di sette vittorie, quattro pareggi e una sola sconfitta (hanno fatto meglio solo la Juventus con 32 e la Roma con 26). Dopo un inizio di stagione di certo non entusiasmante, Dybala e compagni hanno sconfitto Cesena, Chievo, Parma, Sassuolo, Cagliari, Verona e Napoli; i quattro pareggi sono avvenuti con Sampdoria (all’esordio), Inter, Udinese e Roma; mentre l’unica sconfitta (anche pesante) è del 29 settembre quando i biancocelesti di Pioli si imposero 4-0. La sconfitta che più brucia però rimane probabilmente quella di inizio stagione contro il Modena (0-3) che è valsa un’uscita troppo prematura dalla Coppa Italia. Tra le rimanenti sette gare casalinghe spiccano i matches contro Juventus, Roma e Fiorentina, le altre sono teoricamente alla portata. Insomma se è quasi impossibile ripetere le quattordici vittorie interne di qualche stagione fa almeno raggiungere quota dieci si può e sarà quello il momento in cui verrà da mangiarsi le mani per i troppi punti persi fuori casa che avrebbero potuto regalare un’insperata quanto gratificante qualificazione in Europa.
Roberto Cusimano