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Basket

All Star Saturday, prodezze e spettacolo targate Nba

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Zach LaVine, campione dello Slam Dunk Contest

L’Nba è da sempre molto attenta all’aspetto più spettacolare della pallacanestro, prima di tutto per motivi economici ma anche perchè il fascino di questo sport ti porta inevitabilmente ad esaltarne ogni più piccolo aspetto, ecco spiegato il motivo per cui tra la partita stellare dei piccoletti e quella dei più grandi ogni anno va in scena l’All Star Saturday, l’appuntamento dove si riscrivono le leggi della fisica.

34 punti per Steph Curry contro New Orleans

Steph Curry, primo classificato della gara del tiro da 3

SHOOTING STARS COMPETITION – Per il terzo anno consecutivo Chris Bosh e compagni (nello specifico Dominique Wilkins e Swin Cash) vincono la gara che prevede l’esecuzione di diversi tiri piazzati oltre che delle leggendarie spingardate che ogni anno mettono in imbarazzo qualcuno, ma non CB & Co. che con il tempo record di 57 secondi e 6 decimi hanno battuto la compagine guidata da Russell Westbrook che ha impiegato 1 minuto e mezzo per terminare il percorso.

SKILLS CHALLENGE – Nella sfida in cui ball-handling, velocita e tiro si fondono si impone un giocatore che non avrebbe nemmeno partecipare alla tenzone: Patrick Beverley. L’esterno di Houston, sostituto dell’ottimo John Wall, ha sorpreso tutti imponendosi in una gara dove di norma sarebbe corretto l’uso del fioretto, arma inusuale per uno sciabolatore fumantino come l’ex Olympiacos. Dopo essersi sbarazzato di Burke, Lowry, Payton, Schroeder, Teague e Thomas, in finale Beverley ha avuto la meglio su Brandon Knight e si è aggiudicato così l’ambito coppone.

3-POINT CONTEST –  Era la sfida attesa da tutti gli italiani per via della presenza del campione in carica, Marco Belinelli, ma stavolta gli avversari erano veramente troppo più forti dell’ex New Orleans, per altro presentatosi all’appuntamento con qualche acciacco. Alla fine l’ha spuntata Steph Curry, autore di 27 clamorosi punti che gli valgono il successo e il record storico della manifestazione precedentemente detenuto da Jason Kapono, d’altronde con una meccanica di tiro così c’è quasi da chiedersi perchè non ci sia riuscito prima!

SLAM DUNK CONTEST – Nell’ormai sempre meno considerata gara delle schiacciate sono i muscoli da triplista di Zach LaVine ad avere la meglio: troppo emozionato Antetokounmpo, troppo banale Plumlee, troppo sborone Oladipo, il rookie dei Timberwolves è apparso invece a proprio agio in un contesto psicologicamente impraticabile dove le figuracce sono sempre dietro l’angolo, merito del predetto “phisique du role” e della fantasia di un ragazzo cresciuto a pane e Space Jam (come testimonia l’omaggio a Jordan e ai Looney Tunes del primo round). Complimenti a Zach dunque, che ha saputo conquistare tutti, perfino il severissimo giudice Julius Erving, uno che di passeggiate ad alta quota se ne intende…

Jacopo Bertone (@JackSpartan92)

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