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It’s time for Africa: Ronaldinho come Rivaldo, è l’ultimo ballo?

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Ronaldinho
Ronaldinho nell'ultimo periodo brasiliano

Ronaldinho, pronto a sbarcare in Africa

This time for Africa, cantava Shakira nella celeberrima Waka Waka. Tradotto erroneamente ed ad orecchio It’s time for Africa, da molti. Era la canzone per il Mondiale 2010, disputatosi in Sudafrica, appunto. A quel Mondiale il Brasile si presentò con la solita parata di stelle, ma una la lasciò fuori. Già, perchè a Ronaldinho non bastò una splendida stagione col Milan, condita da 15 gol ed una ventina di assist, per convincere l’allora ct Dunga a portarselo con se’. E di fatto, quella non convocazione, segnò la fine della carriera di alto livello di quel fenomeno del Gaucho. Troppa la delusione, per uno come lui che per la Nazionale avrebbe dato – e darebbe ancora – tutto. L’anno dopo via dal Milan, il ritorno in patria con alti e bassi tra Atletico Mineiro e Flamengo, quindi il Queretaro, Messico, squadra dove gioca a tutt’oggi. Col sogno di arrivare a giocarsi il Mondiale dei Mondiali, in casa, svanito all’ultimo respiro. Tra bizze e giocate da urlo, tra bagordi e colpi di classe, il finale di carriera di Ronaldinho scorreva cosi. In maniera finanche anonima, se vogliamo. Ma Dinho ci ha abituato a grandi colpi di teatro, e quindi eccola li la novità. Va a giocare in Africa, pare. Evidentemente quella non convocazione a Sudafrica 2010 gli è rimasta sullo stomaco: lui nel Continente Nero voleva andarci. E non solo in vacanza.

COME RIVALDO: KABUSCORP, ANGOLA. CANTO DEL CIGNO PER I 10 BRASILIANI – La notizia bomba la dà direttamente il presidente del Kabuscorp, squadra angolana. “Ronaldinho verrà a giocare da noi nella prossima stagione. Mancano soltanto i dettagli”. Boom. Che spettacolo. Viene da dire cosi’. Ronaldinho non è mai stato un tipo banale, quindi sono cose che sorprendono fino ad un certo punto. Ma comunque, la notizia fa scalpore. Qualora venisse confermata, ovvio. Non sarebbe il primo: già Rivaldo, altro tipo ben poco banale, aveva fatto un salto al Kabuscorp qualche anno fa: 11 gol ed un’esperienza fantastica, a suo dire. Ronaldinho sembra proprio l’erede designato di Rivaldo, perchè col Kabuscorp si chiuderebbe il cerchio di una carriera che ha visto entrambi vestire la 10 del Brasile, le maglie di Barcellona prima e Milan poi, vari giri nelle squadre di casa e dulcis in fundo, l’Angola. Kabuscorp, Angola. Canto del cigno per i 10 brasiliani.

RIDI DINHO – Inutile dire che l’eventuale sbarco nel Continente Nero di quello che è stato a tutti gli effetti un calciatore leggendario sarebbe davvero una storia niente male. Si porterebbe dietro un’interesse di livello Mondiale: e chi se lo perde Ronaldinho che insegna calcio in Africa? Rivaldo, il suo predecessore, dopo il Kabuscorp comunque non ha chiuso bottega: tornato in patria, si è fatto un altro paio di stagioni. Ma in ogni caso, anche se fosse l’ultimo ballo, Dinho non potrebbe che dirsi soddisfatto di una carriera splendida. Alti e bassi, discese e risalite, ma sempre col sorriso sulle labbra. Lo stesso sorriso che potrebbe regalare al pubblico africano, dopo averlo fatto in Europa e Sudamerica. Checchè se ne dica, e per quanto si possa criticare il suo stile di vita a tratti esagerato, Ronaldinho è e rimarrà un esempio positivo. Mai una polemica, mai un urlo contro compagni o avversari. Mai gesti di follia, mai comportamenti da star supponente. Sempre quel sorriso li’, il sorriso di uno che semplicemente si diverte a giocare a calcio. E allora divertiti ancora, Dinho. Magari, dopo l’Africa, fatti un giro pure in Asia ed in Australia. Illumina il mondo. E se ti rimane tempo, ricorda a qualche tuo collega famoso che rimane sempre e comunque un gioco.

Vincenzo Galdieri
Twitter: @Vince_Galdieri

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