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Juventus, resta il gap con le big d’Europa

La sessione di calciomercato invernale è da poco terminata e gli occhi sono puntati sugli investimenti dei diversi club, tra trattative chiuse e affari saltati all’ultimo secondo.
La Juventus non è stata la protagonista del mercato di gennaio e gli acquisti non hanno di certo entusiasmato i tifosi bianconeri, che quasi certamente, si aspettavano un maggiore sforzo economico della società e giocatori di maggior spessore rispetto a De Ceglie e Sturaro.
Se si volessero trovare delle giustificazioni all’operato della Juventus, potrebbero essere chiamati in causa diverse variabili a suo favore. Iniziando, per esempio, dalla congiuntura economica del calcio italiano in generale. Le finanze delle società non permettono investimenti onerosi ed importanti, non è possibile spendere tanto per il cartellino di un giocatore ne pagare ingaggi faraonici. Se si guarda al totale delle trattative andate in porto, la quasi totalità hanno natura di prestito o prestito con diritto di riscatto. Altra variabile, la qualità della rosa a disposizione di Allegri. Per molti la Juventus non aveva bisogno di altri rinforzi, poiché ogni suo reparto sembra dotato di ottime qualità e in grado di poter affrontare le diverse competizioni in cui il club è impegnato.
In verità, non sbaglia chi crede che la Juventus avrebbe potuto fare di più, molto di più. I rinforzi arrivati a Vinovo non hanno le qualità necessarie per rendere più forte e competitiva la squadra, soprattutto in campo europeo, in cui i bianconeri saranno impegnati da febbraio. De Ceglie non è certamente il terzino più forte in circolazione, ne abbastanza bravo da sostituire l’infortunato Asamoah, forse è per questo che non è mai riuscito a imporsi nell’undici titolare. Per rinforzare il centrocampo, è arrivato a Vinovo, Stefano Sturaro. Se è vero il che reparto mediano della Juventus è da fare invidia a mezza Europa, è altrettanto vero che il classe 1993 proveniente dal Genoa non ha alcuna esperienza in campo internazionale e soprattutto molto da dimostrare anche in Italia. In attacco, fuori Giovinco e dentro Matri, di nuovo a Torino e di nuovo alle dipendenze di mister Allegri. In effetti Alessandro Matri non andrà a far altro che la quinta punta. Difficile spostare gli equilibri nel reparto offensivo composto da Tevez, Llorente, Morata e Koman.
In ultima analisi, la Juventus, nonostante le attenuanti, non può e non deve ritenersi soddisfatta del suo operato nel mercato di gennaio, che doveva rappresentare l’occasione per colmare il gap con le grandi d’Europa. Gap che non può essere colmato da acquisti come De Ceglie e Sturaro e che probabilmente sarà molto evidente nelle sfide di Champions League che la Juventus dovrà affrontare.
Fernando Forcina
